Cina, cosa si nasconde dietro la regolamentazione nel settore tech

Cina, cosa si nasconde dietro la regolamentazione nel settore tech

La Cina ha intrapreso misure di regolamentazione nel settore della tecnologia. C’è chi immagina le decisioni siano spine dall’ambizione a diventare una “superpotenza tecnologica”.

Cina, cosa si nasconde dietro la regolamentazione nel settore tech

Fino ad oggi le aziende tecnologiche cinesi sono cresciute, in gran parte libere da normative, e sono diventate tra le più grandi al mondo. Adesso però, anche la Cina, così come gli USA e l’UE, ha intrapreso un percorso di regolamentazione per il settore tecnologico. Molte le aree colpite, dalla protezione dei dati all’antitrust.

A novembre, la banca centrale cinese e le autorità di regolamentazione hanno pubblicato una prima bozza di regole sui cosiddetti micro prestiti, che includevano disposizioni come i requisiti di capitale per le aziende tecnologiche che offrono prestiti.

Allo stesso modo, anche l’Amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato (SAMR) ha pubblicato una bozza di regole che cercano di fermare le pratiche monopolistiche delle piattaforme Internet. In questo scenario, il mese scorso, SAMR ha dichiarato di aver avviato un’indagine su Alibaba per pratiche monopolistiche.

A novembre, le autorità di regolamentazione hanno costretto Ant Group, l’affiliata finanziaria di Alibaba, a sospendere i piani per quella che sarebbe stata la più grande IPO al mondo. Il mese scorso, Alibaba e altre due società sono state sanzionate con una multa per non aver rilasciato le debite dichiarazioni alle autorità sulle passate acquisizioni.

Come interpretare la stretta normativa

La recente stretta normativa nel settore tech non sta ad indicare che Pechino sta lavorando in opposizione ai campioni della tecnologia. Meglio leggere queste normative come intese, piuttosto, a sostenere la Cina nel diventare una grande potenza tecnologica globale.

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