Il 15 maggio è iniziato il trading after hours della Borsa serale la cui sessione, in una prima fase, durerà fino alle 20,30 per estendersi successivamente fino alle 22, in modo da coprire la fascia oraria che arriva fino alla chiusura di Wall Street. La contrattazione in continua avviene tutti i giorni previsti dal calendario di borsa dalle 18 alle 20.30 ( in seguito fino alle 22). Dalle 17.50 alle 18possono intervenire solo gli investitori istituzionali. In negoziazione non andranno tutti i titoli presenti in listino, ma solo quelli più liquidi, cioé quelli che fanno parte dell’indice Mib30 e del Midex (che comprende 25 società di media capitalizzazione). Inoltre verranno trattati di sera anche i titoli del Nuovo Mercato, a condizione però che l’operatore specialista sia disposto a essere presente sul mercato. E, infine, potranno essere scambiati anche i covered warrant, per i quali l’emittente abbia fatto espressa richiesta e si sia impegnato a garantire prezzi in denaro e lettera. Uno sbarramento alle contrattazioni anomale è contenuto nella regola che fissa l’oscillazione massima del prezzo dei titoli prima di una sospensione sopra o sotto il 3,5per cento. Per i covered warrant il margine di oscillazione è invece fissato al 30 per cento. Solo in casi eccezionali sarà consentito superare questo margine. Questo per tutelare l’investitore e assicurare un processo di formazione dei prezzi affidabile, pur consentendo una volatilità che è nella norma degli scambi regolari.
Nella borsa AH possono essere inseriti gli ordini seguendo le stesse modalità della borsa diurna con la sola eccezione delle spezzature che non possono essere trattate nell’ AH. Gli ordini inseriti di mattina e non eseguiti, sono annullati alle 17.30, quelli inseriti nella AH e non eseguiti sono cancellati alle 20.30. Il portafoglio è, invece, unico per le due fasi: i titoli acquistati nella fase diurna possono essere venduti nella AH e ,viceversa, i titoli acquistati nella fase serale possono essere venduti il giorno successivo nella fase diurna.
Il prezzo di chiusura rappresenta l’ ultimo prezzo fatto segnare. A fine seduta,poi, sono stabiliti il prezzo ufficiale che è la media ponderata di tutte le quantità trattate nel corso della seduta, escluse solamente quelle relative ai cosiddetti ‘incroci’ eseguiti a parte, ed il prezzo di riferimento che è la media ponderata dell’ ultimo 10% della quantità trattata, ad esclusione delle quantità relative ai cosiddetti ‘incroci’.
Il prezzo di riferimento è quello che si prende come base per la seduta successiva, ed è rispetto a questo che sono effettuati i controlli nella fase di apertura, e sono fissati i tick di negoziazione che sono poi mantenuti in tutto il corso della seduta di borsa. Certamente il prezzo ufficiale è maggiormente livellato ed è quello piu’ indicato per calcolare le variazioni di prezzo che si hanno nel corso della seduta e fra le varie sedute, mentre il prezzo di riferimento è maggiormente legato alla fase finale; vi è, in effetti, anche il prezzo di chiusura da considerare ma spesso esso è poco indicativo per le variazioni repentine dell’ ultimo minuto, che sono possibili quando il book è quasi vuoto
Il grey market si sviluppa a Londra ed è un mercato non regolamentato. I partecipanti al mercato vendono ed acquistano i titoli senza averne possesso. La consultazione delle quotazioni del grey market risulta particolarmente utile nelle fasi antecedenti ad un’ipo in quanto, di solito, è abbastanza veritiera del reale valore del titolo nei primi giorni di contrattazione.Naturalmente non è da prendere alla lettera in quanto non è un mercato particolarmente liquido che dunque può fornire indicazioni erronee. Per conoscere le quotazioni del grey market si può fare riferimento alle notizie fornite dalle grandi agenzie di stampa o, accedere a siti specializzati (per lo più gratuiti).
Insider trader vuol dire ricevere informazioni da fonte diretta per una speculazione in Borsa. Il risparmiatore di solito ne è vittima. Vittima di chi viene a conoscenza, per le sue funzioni, della decisione giusta, del consiglio di amministrazione giusto e fa razzia in Borsa a scapito di chi è ignaro.Ma dal 1991 è un reato punito pesantemente anche in Italia. In realtà di fronte alle decine di denunce di questi anni: soltanto due condanne. E negli altri paesi non va molto meglio. A fronte di queste problematiche i diversi organi di controllo dei paesi U.E. stanno spingendo per norme comuni per evitare che quello che qui è reato, sia lecito altrove o viceversa, ma anche dell’ampliamento dell’illecito: non soltanto semplice insider trading, ma “abuso di mercato” onnicomprensivo: dall’ insider trading, all’aggiotaggio finanche alle semplici operazioni di Borsa che, per dimensioni o forma, diano al mercato segnali errati.
Il P/e è il rapporto tra prezzo (price) e Earning (utili d’azienda/numero titoli emessi).Calcolarlo dunque è molto facile, basta recuperare il bilancio societario dell’azienda in questione dividere l’utile per il numero di azioni emesse ottenendo cosi il denominatore ovvero l’earning.Il price è semplicemente il prezzo del titolo in quel momento.
Il P/e di tutte le azioni del listino italiano si trova sulla maggior parte dei siti/giornali specializzati.
Quando il rapporto è basso il titolo si dice sottovalutato mentre se è alto lo si reputa generalmente caro. In realtà il livello medio di p/e dipende spesso dall’andamento del mercato e sopratutto del settore specifico, dove il valore medio di riferimento cambia. Importante è però non tanto il P/E attuale ma quello previsto. Cioè fare delle analisi sugli utili e dunque sull’ultimo bilancio è di poco valore, infatti sono dati relativi ad un anno fa, e gli attuali possono essere ben diversi, di conseguenza un’analisi sul P/e difficilmente da un attento analista viene fatto sull’ultimo bilancio ma ci si basa principalmente sul P/e previsto non calcolabile ma reperibile su schede che periodicamente le società emettono.
Lo scalper è colui che svolge un’ attività essenzialmente intraday, aprendo e chiudendo le operazioni in giornata. Lo scalper è il vero speculatore di borsa che entra ed esce in continuazione, accontentandosi di piccolissimi margini di guadagno ma ripetuti. L’obiettivo di queste operazioni è, dunque, un veloce ma contenuto guadagno unitario, che, riferito alle tante operazioni giornaliere, danno una percentuale di guadagno giornaliera accettabile. Lo scalping puo’ essere allora definito come una tecnica per operare in intraday. In linea generale, poichè l’ attività dello scalper è frenetica, in genere egli segue pochi titoli in modo da poter decidere meglio i momenti di entrata e di uscita.
I day trader eseguono operazioni quasi tutti i giorni ma utilizzando un criterio diverso di entrata o di uscita (per esempio basandosi sulle notizie, sull’ analisi tecnica, sull’ analisi fondamentale, ecc.).. La
differenza principale tra la metodologia adoperata per fare scalping e quella usata per fare daytrading sta nella scelta del momento in cui entrare o uscire: chi fa scalping è alla ricerca di un profitto facile e soprattutto veloce, mentre il daytrader ha un’ operatività leggermente piu’ ragionata.
Cassettista è colui che, dopo aver acquistato un titolo, lo ”conserva” in un cassetto e se lo dimentica per un certo periodo: si puo’ trattare di mesi o anche di anni. Il cassettista in genere dedica meno tempo alla borsa, guarda con piu’ attenzione ai dividendi e cerca generalmente di stare lontano dalla speculazione.
Le prime contrattazioni si svolgevano intorno al 1500 nella città belga di Bruges in un palazzo dove abitava la famiglia van De Bourse e da qui deriverebbe il nome ”borsa.” Quelli che acquistavano offrivano DANARO, quelli che vendevano offrivano la LETTERA cioè il documento cartaceo e da qui la diffusione dei due termini DANARO e LETTERA Ancora oggi sono diffusi questi due termini, danaro e lettera; il danaro rappresenta quello che siamo disposti a pagare per acquistare delle azioni, la lettera è, invece, la richiesta di danaro da parte del venditore:Ad esempio: se la migliore offerta di acquisto è di 14 euro, si dice che il danaro è 14, mentre la lettera si riferisce alla richiesta del venditore ed è di 14.02.
Ogni speculatore dovrebbe applicare la regola ”Tagliare le perdite e lasciare correre i profitti” stabilendo pertanto la perdita massima che si è disposti a sopportare in caso di diminuzione di prezzo, per esempio il 3%, ed il guadagno minimo che si vuole realizzare, per esempio il 12%. Lo stop-loss e lo stop profit vanno scelti tenendo conto di vari fattori fra i quali:
a)la propensione al rischio del trader che si misura in termini di rapporto loss/profit: per
esempio si puo’ stabilire una perdita massima del 3% ed un guadagno minimo del 12%, rapporto 1/4. Questo significa che i titoli acquistati saranno venduti a non piu’ del 3% in meno se i prezzi incominciano a scendere, oppure a non meno del 12% in piu’ se i titoli acquistati dovessero aumentare di prezzo
b)la volatilità giornaliera cioè lo scarto giornaliero minimo/massimo in quanto vi sono titoli che hanno una elevata volatilità e per i quali è necessario scegliere dei parametri piu’ ampi.
c)il tipo di operatività: lo scalper che opera in intraday fisserà dei parametri piu’ stretti mentre un cassettista potrà fissare dei parametri piu’ ampi.
E’ il grado di oscillazione del valore di un titolo (o di un gruppo di titoli o di un mercato). I titoli molto volatili sono queli il cui prezzo ha ampie variazioni tra minimo e massimo nell’arco di una giornata.
- Durante la fase di preapertura, che va dalle 8 alle 9.15, gli operatori possono immettere nel sistema telematico proposte di acquisto e di vendita con “limite di prezzo” o “al prezzo di apertura”. Le proposte sono liberamente modificabili e revocabili dal proponente fino al termine del periodo di preapertura; al termine di detto periodo, nei dieci minuti precedenti l’apertura, l’eventuale cancellazione delle proposte immesse nel sistema può essere effettuata esclusivamente dall’organo di controllo della Consob. Alle proposte “al prezzo di apertura” il sistema assegna dinamicamente il prezzo al quale queste avrebbero le maggiori possibilità di essere soddisfatte.
Nel corso del periodo di preapertura il sistema determina costantemente, per ogni titolo, il prezzo teorico di apertura che risulta corrispondente
a)al prezzo al quale è negoziabile la maggiore quantità di titoli; ovvero
b) al prezzo al quale sia negoziabile la quantità che produce la minor differenza fra il volume degli acquisti e delle vendite, qualora a prezzi diversi siano negoziabili pari quantità di titoli; ovvero
c) al prezzo, in presenza di pari quantità ed eguali differenze tra il volume degli acquisti e delle vendite, il più prossimo a quello di riferimento, ovvero al maggiori dei due prezzi qualora entrambi divergano dal prezzo di riferimento di una medesima percentuale.
Nella fase di validazione si controlla se il pezzo di apertura teorica si discosta non piu’ del 10% dal prezzo di riferimento del giorno precedente, se sono possibili un minimo di operazioni, ecc. Nella fase di apertura i prezzi teorici ottenuti se sono rispettate le condizioni necessarie, diventano prezzo ufficiale di apertura e il sistema provvede agli accoppiamenti seconda la priorità di prezzo e di tempo, ordinando le offerte di acquisto in ordine di prezzo decrescente e le offerte di vendita in ordine di prezzo crescente.Sono eseguite solo le prime offerte di acquisto fino ad esaurimento della quantità disponibile ma tutti gli scambi avvengono al prezzo di apertura. Gli ordini non eseguiti o eseguiti parzialmente,passono passare alla continua. Quando un titolo viene sospeso, sarà necessario stabilire un nuovo prezzo di apertura con un procedimento simile alla prima apertura e questo per ogni sospensione.
Alle 9.30 incomincia la fase continua in cui si possono sempre inserire gli ordini Per operare in apertura con le azioni normali,basta inserire l’ordine prima delle 9.15. L’ ordine inserito dopo le 9.15va in negoziazione Se l’ ordine viene eseguito in apertura, il prezzo sarà quello di apertura e non quello che è stato indicato. In negoziazione è possibile inviare ordini al meglio (vale il primo prezzo del book) oppure limitato (il prezzo indicato si deve incrociare con quello di un altro operatore)
I dividendi sono quella parte di utili che l’azienda decide di versare ai propri soci. Ogni anno le aziende dividono l’utile (dividendo) la cui percentuale varia solitamente dal 2 al 5% del valore dell’azione e va versata a coloro i quali in quel momento detengono quote della società. E’ possibile conoscere la data di stacco del dividendo consultando la pagine delle quotazioni di qualsiasi quotidiano specializzato. Il dividendo sarà accreditato sul proprio conto corrente con circa una settimana di valuta dopo lo stacco senza farne richiesta ma in modo automatico. Per ottenere il dividendo basta essere in possesso dell’azione anche il giorno prima della data di stacco. Nei casi in cui il dividendo è molto alto si assiste nel primo giorno di stacco ad un repentino calo della quotazione del titolo, cosa che evidenzia la quasi inutilità di comprare il titolo nei giorni subito precedenti allo stacco dei dividendi per il semplice motivo di incassare un dividendo cospicuo.
Il Nuovo mercato è nato ufficialmente il 5 maggio 1999. Prima di lui avevano visto la luce, in Europa, il Neuer Markt a Francoforte ed il Nouveau Marché a Parigi. Il Nuovo mercato Italiano, come tutti i suoi omologhi europei, si richiama all’esperienza del NASDAQ, mercato borsistico di New York dove dall’inizio degli anni 70 vengono quotati i titoli cosiddetti “tecnologici”. Si tratta di azioni di società attive nella produzione di beni e servizi considerati all’avanguardia. Il Nuovo mercato italiano offre vantaggi sia alle aziende, sia agli investitori. Infatti da una parte le società, soprattutto di dimensioni medie e piccole, devono affrontare una procedura di quotazione su questo mercato più semplice rispetto a quella del mercato principale. Dall’altra l’investitore trova nel Nuovo mercato la possibilità di impegnare somme di denaro anche contenute (si può comprare anche una sola azione e non esistono lotti minimi come invece avviene nel mercato principale) investendo in aziende appartenenti ai settori più innovativi. Tutto ciò con le stesse garanzie di trasparenza che caratterizzano la borsa tradizionale.
I termini ipervenduto e ipercomprato sono legati agli indicatori di velocità detti oscillatore o momentum.Si ha una fase di ipercomprato quando gli oscillatori, tagliano al rialzo un valore predefinito differente per ogni oscillatore e da quel momento ci si attende un inversione dell’oscillatore che corrisponde ad una inversione del titolo considerato.Allo stesso modo si ha una fase di ipervenduto, quando gli oscillatori tagliano al ribasso un valore predefinito e da quel momento ci si attende un inversione al rialzo dell’oscillatore e del titolo stesso.
Per maggiori indicazioni andare nell’area didattica dedicata all’Analisi tecnica.
Il book a 5 livelli è uno strumento da sempre utilizzato dai grandi investitori, solo da poco messo a disposizione dei piccoli trader, grazie al grosso sviluppo che ha avuto il trading online da un anno a questa parte. Il book a 5 livelli , non è uno strumento necessario per chi si pone obiettivi anche di breve periodo ,ma lo diventa quando si vuole operare facendo intraday o scalping, o per avere una piccola certezza che il titolo nello stesso giorno non ceda sotto il valore di acquisto oppure si cerca di capire dove il titolo si muoverà nei prossimi minuti individuando supporti e resistenze intraday . All’interno del book ci sono diverse informazioni: l’ultimo prezzo fatto segnare dall’incontro della domanda e dell’offerta con i minimi e massimi di giornata, i 5 livelli del book che rappresentano per il denaro le 5 più alte proposte d’acquisto , per la lettera le 5 più basse proposte di vendita con i relativi numero/quantità delle proposte in acquisto o in vendita.
La tecnologia push consente di aggiornare i dati presenti sul browser (Explorere Netscape ecc.) ogni volta che il dato stesso cambia, su iniziativa del server, senza necessità di richiedere esplicitamente un aggiornamento o un refresh (o aggiornamento) della pagina web. In altre parole la tecnologia push permette di vedere sul monitor le variazioni istantanee delle quotazioni o delle altre informazioni, senza che si debba provvedere manualmente. Questa tecnologia richiede, nella pagina HTML (per sua natura “statica”),la presenza di componenti “attivi” (applet,activeX,dynamic HTML) in grado di popolare la pagina stessa con i dati generati ed inviati dal server.
Il tick di negoziazione indica il valore minimo di scostamento dei prezzi delle proposte di negoziazione, determinato nelle istruzioni, per ciascuno degli strumenti finanziari negoziabili nei mercati. I prezzi delle proposte di negoziazione possono essere multipli di valori (“tick”) stabiliti per ogni strumento finanziario e per ogni seduta di Borsa in relazione ai prezzi di riferimento dei singoli strumenti.
Quando una società aumenta il capitale, deve offrire la possibilità (opzione) di sottoscrivere nuove azioni. Il diritto d’opzione ha un valore, perché solitamente, le nuove azioni vengono emesse ad un prezzo inferiore a quello di mercato. Il valore del diritto si calcola a partire dalla differenza fra il prezzo delle nuove azione (pe) e quello stimato delle azioni sul mercato (vm) dopo l’aumento di capitale, tenendo conto del rapporto tra il numero delle nuove azioni (v) e quello delle azioni gia’ in circolazione
(VDO= vm-ve/ 1+ v/n)
La vendita delle cosiddette spezzature avviene in apertura e al prezzo dell’apertura senza possibilità di dare un prezzo di vendita. La cosa non è semplice perché per immettere l’ordine di vendita non si seguono le procedure normali ma si deve contattare direttamente la banca o l’help desk del TOL ed inviare richiesta di vendita delle spezzature. Affinché si abbia l’eseguito bisogna che una controparte faccia espressa richiesta di acquistare lo stesso numero di azioni che si mette in vendita.Se si utilizza il trading on line non si può usare la procedura solita , ma bisogna contattare l’help desk, che invieranno tutte le mattine la proposta di vendita finché non viene eseguita. E’ consigliabile liquidare la posizione velocemente in particolare per i titoli non molto liquidi.leo.
Vuol dire comprare altre azioni di una stessa società, quando quelle possedute perdono di valore: lo scopo è quello di abbassare la media di acquisto, ossia il valore medio del proprio portafoglio. E’ una pratica che sconsiglio vivamente in quanto non si capisce perché, se un titolo va male, bisogna comprarlo ulteriormente. Trovo che sia molto più proficuo fissare un valido stop loss.
La tecnologia WAP (“Wireless Application Protocol”) consiste in una piattaforma che consente un dialogo tra la rete Internet e la rete GSM: esso si propone di portare Internet dai grandi monitor di casa a i piccoli display dei cellulari. Ovviamente si potrà pretendere di avere chissà che cosa su un display di circa 10-15 caratteri per 4-5 righe, ma potremo avere sicuramente molte informazioni dettagliate in formato testo. Oltretutto attualmente la velocità di trasmissione in GSM è di 9600 bps, circa un sesto dei normali modem di casa, e ciò implica che le pagine da scaricare debbano essere molto “leggere” e con un contenuto ben organizzato per non confondere una già non semplice navigazione. Il WAP ha una sua tecnologia specifica, che impedisce l’ accesso ai normali siti web tramite cellulare. Il protocollo WAP non utilizza come sorgenti le pagine HTML, che vengono visualizzate sul PC grazie a dei browser (ad esempio Netscape Navigator), ma si basa su linguaggi diversi, principalmente il “wml” (Wireless Mark-up Language), con propri script e con propri formati di immagini, ed ha bisogno di un appropriato micro-browser per visualizzare le pagine.
- Le vendite allo scoperto sono un eccellente modo per proteggere il proprio capitale anche quando i mercati sono fortemente impostati al ribasso.E’ un modo di speculare al ribasso riservato ad investitori abili ed esperti che presenta rischi superiori rispetto a quello tradizionale di comprare e poi vendere, in quanto si puo’ perdere una cifra anche di molto superiore al capitale investito.
La tecnica consiste nel vendere un titolo ad un certo prezzo senza possederlo (chiedendo le relative quote in prestito al broker) con l’intento di ricomprarlo ad un prezzo piu’ basso (restituendo quindi le stesse quote al broker) e trattenendo la relativa differenza di prezzo.
C’e da precisare che non viene prestato l’importo corrispondente al valore delle azioni, ma solo il quantitativo: ad es, se vendessimo allo scoperto 100 XXX al prezzo di 40$, saremmo debitori al broker di 100 XXX e non di 4.000$. Supponiamo che XXX scendano a 35$, allora potremmo comprare le 100 azioni a quel prezzo realizzando un guadagno lordo di 5 x 100=500$. L’acquisto delle azioni vendute allo scoperto fa rientrare dal prestito. Al contrario, se invece XXX salissero a 45$, ci ritroveremmo debitori di 4500$ con una perdita secca di 500$.
Il principio e’ molto semplice, e ben si adatta a chi fa soprattutto daytrading, anche se il rovescio della medaglia e’ che in genere viene richiesto dal broker un margine (o deposito a garanzia) pari almeno al 50% del valore chiesto a prestito. Il margine a garanzia puo’ essere costituito da contanti (cash) o da altri titoli . Un altro aspetto negativo e’ che il broker puo’ chiedere in qualsiasi momento di rientrare dal debito delle quote, costringendo a vendite forzose.
Si è possibile su questi siti: www.cme.com/cgi-bin/gflash.cgi
www.barchart.com nella sezione real time bisogna però registrarsi.
www.cme.com/cgi-bin/gflash.cgi quotazioni push
- Non si può parlare di veri e propri vantaggi, ma alcune peculiarità dei mercati americani li rendono certamente appetibili per diversi motivi, fra i quali:
1)L’ orario è comodissimo per chi va a lavorare (15.30-22.00)
2)Il numero delle società quotate è immenso, molte società hanno una grande capitalizzazione ed i volumi in genere sono elevatissimi.
3)Moltissimi sono i siti che offrono, anche gratuitamente, real time con grafici e news e spesso con tecnologia push
4)Non esistono i lotti minimi
5) Il Nasdaq risulta particolarmente volatile ed attira i un gran numero di day-trader
6) Sono permesse alcune funzionalità come lo stop-loss e sopratutto lo short selling cioè si può guadagnare tanto facilmente al rialzo quanto al ribasso.
7) Le commissioni dei broker on line sono sensibilmente più basse.
Operando sui mercati americani, però bisogna essere a conoscenza di alcune particolarità operative; La prima particolarità consiste nel fatto che il mercato americano, pur non prevedendo lotti minimi, non riesce a gestire agevolmente ordini per quantitativi inferiori alle 100 azioni. Per questa ragione si possono verificare dei ritardi nell’esecuzione di piccole quantità. Inoltre gli intermediari non sono obbligati, in quanto il NASDAQ non è un mercato regolamentato, ad eseguire tempestivamente le operazioni inferiori a 100 azioni ma possono raggrupparle ed inviarle al mercato solo in un secondo momento.
Se si hanno esigenze di velocità e operatività in tempo reale, si possono inserire ordini “al mercato” (cioè senza parametri): in questo modo la transazione verrà eseguita prendendo dal book la migliore proposta in denaro-lettera (a seconda del segno dell’operazione) ed evitando così i ritardi associati al “price matching” del caso precedente ma anche questa procedura puo’ presentare degli inconvenienti.
Inoltre bisogna considerare che nel NASDAQ, hanno accesso due categorie di partecipanti: i market makers e gli Electronic Communications Networks (ECNs).
I market makers sono operatori specializzati che hanno una serie di compiti relativamente ai vari titoli per i quali svolgono tale ruolo. Uno di tali compiti consiste nell’obbligo di esporre sempre sul mercato proposte consistenti in acquisto ed in vendita, così da rendere protagonisti. Nei mercati tradizionali tutti gli ordini di compravendita immessi sono considerati allo stesso modo, sia che essi vengano da un cliente individuale, sia che essi vengano da un player globale.
Gli ECNs sono invece circuiti elettronici paralleli al mercato, ai quali hanno accesso automatico singoli investitori. Quando un ordine è immesso in uno di questi circuiti, questo cerca innanzitutto di trovare una contropartita con un altro ordine di segno contrario all’interno del proprio network, e se ciò non è possibile lo trasmette al book ufficiale del mercato.
La presenza contemporanea di questi due tipi di partecipanti al mercato è la causa della estrema volatilità del mercato; infatti gli ECNs, che sono in diretta concorrenza tra di loro, attirano una gran massa di investitori che voglia far transitare sul loro network i propri ordini; i market makers, anch’essi in diretta concorrenza tra di loro, oltre a mantenere sempre proposte sul mercato, come è loro obbligo, ed a effettuare operazioni per conto dei propri clienti, spesso operano in conto proprio e su quantitativi elevati, approfittando anche di piccole oscillazioni di prezzo. Questi due fattori, se da un lato hanno determinato nel corso degli anni l’aumento di volumi e di capitalizzazione di tale mercato, dall’altro hanno creato una elevatissima volatilità, con movimenti molto bruschi dei titoli sia verso l’alto che verso il basso.
No, il sistema di regolamento (Settlement) delle operazioni varia da mercato a mercato; in Italia la consegna dei titoli ed il corrispondente pagamento avviene il terzo giorno di borsa aperta successivo a quello dell’ operazione. Per la Francia vale il principio della liquidazione mensile, secondo la quale tutte le operazioni vengono regolate l’ultimo giorno lavorativo del mese in cui vengono effettuate tranne che per gli ultimi 5 giorni che passano alla fine del mese successivo. La liquidazione per la Germania avviene due giorni dopo l’operazione. E’ molto importante tener conto di queste differenze perchè si puo’ andare incontro ad uno scoperto tecnico dovuto al fatto che l’ importo utilizzato per un acquisto non ha ancora maturarato la valuta. Se si opera su un solo mercato, l’ importo relativo ad una vendita potrà essere utilizzato subito senza andare scoperti, se si vende sul mercato americano, si potrà acquistare lo stesso giorno sul mercato italiano e viceversa senza che si generino interessi attivi o passivi (essendo la liquidazione a tre giorni in ambedue i casi). Se si vende di lunedì sul mercato tedesco e si acquista sul mercato italiano, si otterranno interessi per un giorno: viceversa, se si vende sul mercato italiano e si acquista sul mercato tedesco, si andrà scoperti per un giorno. Diverso è il discorso per le operazioni sul mercato francese: se si vende sul mercato italiano, americano o tedesco, si potrà acquistare sul mercato francese recuperando degli interessi attivi in quanto l’ addebito avverrà a fine mese (o alla fine del mese successivo per le operazioni di fine mese) viceversa vendendo sul mercato francese si recupererà valuta l’ ultimo giorno del mese o, se si vende negli ultimi cinque giorni del mese, si recupererà la valuta l’ultimo giorno del mese successivo: chi vende mercoledì 15 del mese sul mercato francese recupererà la valuta il giorno 30, mentre acquistando sul mercato italiano mercoledì 15 dovrà avere la disponibilità dopo tre giorni di borsa aperta e cioè per il 20, e cio’ determinerà uno scoperto tecnico di 10 giorni; se la vendita sul mercato francese viene fatta negli ultimi giorni del mese, si rischierà un mese di scoperto.
- I warrant sono strumenti finanziari emessi dalle società quotate con lo scopo di raccogliere capitali: essi hanno il diritto di acquistare le azioni sottostanti al contratto. I call warrants sono strumenti che danno al titolare il diritto di acquistare il titolo sottostante a una data futura a un determinato prezzo (strike price). I warrants sono quotati sul MTA. Teoricamente non conviene esercitare i warrant: essi permettono di godere degli aumenti del sottostante senza impiegare un forte capitale per cui non è conveniente esercitarli prima della scadenza se si vogliono ottenere le azioni. Anche se non si è interessato alle azioni, conviene vendere i warrant anzichè esercitarli in modo da ricavare sia il valore intrinseco (differenza fra il prezzo e lo strike), sia il valore temporale . Si noti che i warrant non danno il diritto ai dividendi. I covered warrant sono, invece, strumenti che non danno origine ad azioni ma permettono di scommettere al rialzo o al ribasso su un determinato parametro. A differenza dei futures , un warrant attribuisce al compratore il diritto e non l’ obbligo di acquistare o vendere: un call warrant dà il diritto di acquistare il sottostante , un put warrant di vendere . I warrant appartengono alla famiglia dei cosiddetti titoli derivati, in quanto il loro valore dipende dal movimento del prezzo di un altro titolo a cui risultano collegati.
- Le finalità dei warrant sono essenzialmente due: una speculativa e l’ altra di copertura dei rischi derivanti da un portafoglio preesistente. Se ci si avvicina ai warrant con un atteggiamento speculativo bisogna fare attenzione al costo del warrant ed al livello di breakeven, il punto in cui dal pareggio della posizione in essere si passa al guadagno. Se si vuole operare a breve, assumerà una particolare importanza il delta, che misura la reattività del warrant al variare di un’ unità nel livello dell’ indice. Per chi li utilizza per coperture, sarà piu’ importante l’ efficacia del warrant nel neutralizzare movimenti avversi del mercato.
Chi desiderasse lavorare in una sim deve innanzitutto fare una scelta di vita e dimenticare il trading on line (o piu’ genericamente in proprio) perche’ in una sim o in una banca d’affari non e’ consentito operare per conto proprio se non con grandi limitazioni., dopodichè occorre focalizzarsi sul ruolo: i principali sono quattro :
Trader: specula per conto della banca o della sim, talvolta deve fare da market maker per blocchi di titoli, puo’ operare sia al rialzo che al ribasso, ha un budget di utile che deve mantenere indipendentemente dagli andamenti del mercato. Puo’ tenere posizioni tanto piu’ grandi quanto piu’ si rivela affidabile. Di solito e’ un funzionario o un dirigente, viene pagato con uno stipendio fisso e con un bonus a fine anno legato al raggiungimento dei budget.
Dealer: esegue sul mercato gli ordini della clientela istituzionale. Gli si richiede abilita’ nel capire il mercato nell’intraday perche’ tipicamente il cliente desidera con il proprio ordine “battere la media” della giornata. Di solito e’ un quadro intermedio e riceve un bonus discrezionale legato all’impegno e all’abilita’.
Sales: dialoga con la clientela istituzionale (tipicamente con i gestori dei fondi) dando opinioni e presentando gli studi della banca ricevendo gli ordini da eseguire sul mercato. Ha un budget di commissioni e riceve un bonus ad esse commisurato. Puo’ essere da impiegato a alto dirigente e agli alti livelli risulta la categoria piu’ pagata in assoluto.
Analista: riceve un bonus discrezionale dipendente da quanto e’ ascoltato dai clienti e dal nome che si e’ fatto sul mercato.
Una volta deciso che cosa si vuol fare si puntano i nomi che appaiono sui giornali relativi alla posizione corrispondente e via di curriculum. E’ importante avere chiaro il ruolo perche’ la prima discriminante che si ha in un colloquio e’ il capire se l’intervistato vuole proprio fare quello per cui si sta cercando qualcuno o meno. Una volta arrivati al colloquio ricordarsi di essere sempre umili e propositivi, perche’ l’ambiente e’ molto competitivo e chi assume vuole uno che esegua e che non tenti di fargli le scarpe. L’inglese ormai e’ quasi sempre necessario.
Per banda larga si intende la capacità di trasmettere dati ad alta velocità. Dal punto di vista pratico quindi per banda si intende la velocità massima di trasmissione utilizzando un determinato supporto. Si può pensare ad essa come la larghezza di un’autostrada che è destinata ad essere percorsa da dati, più è larga, maggiore è la quantità di dati che essa è capace di far transitare nell’unità di tempo. Tutti noi siamo avvezzi a terminologie riguardanti la velocità di connessione alla rete e sappiamo che, ad esempio, una connessione ISDN e più veloce di una normale connessione analogica, in realtà ciò che differenzia i due tipi di connessione è appunto la larghezza di banda.Una banda più larga consente di trasmettere dati più velocemente e quindi permette di realizzare applicazioni altrimenti neanche ipotizzabili. Esempio: TV via internet, applicazioni distribuite (ricordate l’idea di NetPC, nessun disco rigido, le applicazioni le scarica da internet come se le leggesse da un disco).
La sigla B2B sta ad indicare il termine business to business ossia quel settore che vende prodotti o servizi ad altre società e non ai consumatori. Ad esempio: una banca che vende sistemi per transazioni finanziarie ai siti di commercio elettronico, le società che si occupano di logistica ecc.
La sigla B2C è il settore che vende prodotti o servizi direttamente al pubblico di massa, ai consumatori.
- Il punp and dump è una losca operazione per cui qualcuno diffonde notizie fasulle allo scopo di alterare la valutazione di un titolo e guadagnarci nell’immediate a spese di chi “abbocca” nel tranello.