Quale progetto si nasconde dietro le operazioni di cash-back?

Quale progetto si nasconde dietro le operazioni di cash-back?

Quale progetto si nasconde dietro le operazioni di cash-back?

Quanto manca ad una “cashless” society?

Quale progetto si nasconde dietro le operazioni di cash-back?

Il sistema dei pagamenti digitali internazionale si evolve rapidamente. In questo senso, l’Italia è ancora indietro. Ecco che incentivi ad acquisti con carta sono mirati ad un allineamento a livello europeo in tema pagamenti digitali. Come scrivevamo già a luglio, infatti,  ABI, composta da oltre 700 istituti bancari italiani, ha espresso il desiderio di contribuire ad accelerare l’implementazione di una valuta digitale sostenuta dalla Banca centrale europea (BCE).

Come mai questa necessità?

Pare che il mondo sia inevitabilmente diretto verso l’emissione di valute digitali e, quindi, dietro queste operazioni che incentivano a un mondo “cashless” si nasconde un’intenzione ben precisa.

L’idea è quella di cominciare a fare spazio per le valute digitali, sia quelle sostenute dallo Stato che quelle private.

Molti governi sono già in fase di sperimentazione, con la Cina che ha già avviato processi pubblici del suo yuan digitale. L’esperimento avrà luogo a Suzhou, una città che si trova a circa 65 miglia a ovest di Shanghai.

Un totale di 20 milioni di yuan ($ 3 milioni) saranno in palio in una lotteria. I vincitori riceveranno un cosiddetto “pacchetto rosso” tramite un’app contenente un massimo di 200 yuan di valuta digitale. Verranno distribuiti centomila di questi pacchetti rossi. Chi riceve lo yuan digitale potrà spenderlo sulla piattaforma di shopping online di JD.com. L’azienda cinese di e-commerce JD.com sarà quindi la prima piattaforma online ad accettare la valuta digitale del paese.

Già a ottobre, un totale di 10 milioni di yuan era stato distribuito ai cittadini di Shenzhen con una lotteria.

Nel frattempo, anche alcune società private si sono messe in gioco. Facebook, che si appresta a lanciare Libra, recentemente ribattezzata Diem, è tra i nomi delle aziende che lavorano su una valuta alternativa che potrebbe seguire l’andamento del dollaro USA.

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Pietro Di Lorenzo