Attacchi hacker: siamo più esposti con lo smart working?

Attacchi hacker: siamo più esposti con lo smart working?

Attacchi hacker: siamo più esposti con lo smart working?

Il lavoro da remoto rende le aziende più vulnerabili agli attacchi

Attacchi hacker: siamo più esposti con lo smart working?

Tessian, una cyber security company con sede nel Regno Unito e negli USA, ha recentemente condotto un sondaggio sulle abitudini di sicurezza informatica.

Secondo quanto rivelato dallo studio, molti tra i dipendenti che hanno iniziato a lavorare da casa durante la pandemia hanno acquisito cattive abitudini di sicurezza informatica.

Quasi due lavoratori su cinque (39%) hanno ammesso di adottare pratiche ‘casalinghe’ di cybersecurity meno accurate di quelle praticate in ufficio. Il motivo? Secondo quanto riporta la BBC, le ragioni andrebbero ricercate nel fatto che i dipendenti, da casa, si sentono meno esaminati dai dipartimenti IT.

Tra gli errori più comuni figura lo spostamento di dati aziendali su account di posta elettronica personali.

Siccome con molta probabilità il lavoro da remoto continuerà a farci compagnia per molto tempo, almeno in una forma ibrida, è importante che le aziende adottino misure per affrontare le minacce, se non l’hanno già fatto. l’attuale aumento del rischio di attacchi informatici diventerà probabilmente la nuova normalità.

Siamo di fronte a due trend che sono qui per restare: lavoro da remoto e smart working. Come credi che le aziende si muoveranno? Incrementeranno davvero gli strumenti a difesa della sicurezza informatica? Siamo davvero in presenza di due mega tendenze? Soprattutto, se la risposta è sì, come possiamo sfruttare il trend per costruire una strategia di investimento? qui => https://www.unmilionepermiafiglia.it/ un libro che può fare al caso tuo.

ABOUT THE AUTHOR

Pietro Di Lorenzo