FTSE MIB e NASDAQ100: un confronto

FTSE MIB e NASDAQ100: un confronto

FTSE MIB e NASDAQ100: un confronto

Intervista a Pietro Di Lorenzo a LeFontiTv

FTSE MIB e NASDAQ100: un confronto

C’è un po’ di incertezza sui mercati europei all’indomani di una giornata di rialzi.

La settimana è iniziata con un duro sell-off, martedì si è recuperato e oggi siamo in consolidamento.

Sul FTSE MIB i volumi sono ancora bassissimi, nonostante la giornata piena di appuntamenti. Un indice poco liquido è anche poco efficiente.

Oggi i risultati di Enel e CNH. Atteso anche il dato sulle scorte alle 16:30. Ci sono tutti i presupposti affinché il mercato si muova, ma non ci sono grandi movimenti su Piazza Affari.

Possiamo dire che sui mercati siamo in FASE 3. Guardando all’andamento del primo quadrimestre si notano tre tipi di atteggiamenti:

  1. Inconsapevolezza: fino alla seconda metà di febbraio il mercato ha ignorato il rischio coronavirus
  2. Dal 22 febbraio è iniziata una fase di brutale discesa fino al violentissimo sell-off del 14 marzo. Quella giornata non ha precedenti non in termini di quantità vendute ma di velocità di vendita;
  3. Adesso siamo in una fase di faticoso recupero.

Il NASDAQ100 (che include le 100 aziende tech più capitalizzate) da inizio anno è a +2%. Il COVID non ha colpito tutti in modo uguale. Nei primi mesi del 2020 Microsoft ha guadagnato il 25%, Amazon 18%, Apple 30%. La riflessione che ne scaturisce ci dice che il lockdown ha probabilmente cambiato le abitudini di consumo.

Differente è il discorso per Disney, che sui ricavi ha perso il 90% negli ultimi tre mesi.

Questo quadro può replicarsi nel futuro. Chi si è posizionato su nuove abitudini di consumo potrebbe conservarle nel tempo.

Tornando al mercato italiano possiamo osservare che festeggia Amplifon ma soffre DiaSorin.

Quelle di DiaSorin, oggi, sono prese di profitto che vanno avanti da 5 giorni. La strategia da consigliare non è quella di comprare quando il titolo scende. Meglio aspettare un test supporto a 150, che è il minimo da cui è rimbalzato ad aprile.

FOCUS ENI

Il titolo il 16 marzo ha toccato i 6,26 euro, un minimo storico. Il titolo ha perso più della metà del proprio valore. Da quella data è iniziato un movimento di recupero interessante che è stato però poi negativamente condizionato dalla guerra sui prezzi del petrolio. Il titolo è molto dinamico e volatile e quindi può risultare interessante anche per chi predilige operazioni veloci.

CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA

La decisione presa dai giudici tedeschi lascia un po’ l’amaro in bocca. Una delusione che potrebbe spaccare un’Europa già divisa dalle ferite del Covid.

NEXI: quale traget al rialzo

NEXI ha gestito bene questa fase delicata. Il settore è altrettanto interessante. Da tenere in portafoglio, ha una forza relativa importante.

PETROLIO: cosa fare con questo rialzo

Il petrolio è un asset che va affrontato nel medio termine e solo se si ha una piena padronanza del rischio. È molto complicato da gestire nel lungo termine. Nel lungo periodo il contango è troppo oneroso. Il roll-over costa troppo.

Per approfondire guarda il video

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Pietro Di Lorenzo