Batterie al litio: Tesla punta al Mozambico

Batterie al litio: Tesla punta al Mozambico

Batterie al litio: Tesla punta al Mozambico

La mossa infastidisce Pechino

Batterie al litio: Tesla punta al Mozambico

Le forniture del litio, materia prima indispensabile alla produzione delle batterie che alimentano le auto elettriche (ma non solo) sono problematiche sotto molti punti di vista.

Gli USA, pur possedendone grandi quantità in riserva, ne estrae solo l’1%. Di contro la Cina è tra i maggiori estrattori al mondo della risorsa.

Problemi simili sono stati riscontrati anche per un’altra delle materie prime necessarie alla produzione delle batterie: la grafite.

Anche in questo caso, leader della produzione è sempre la Cina.

In queste condizioni, a chi possono rivolgersi le aziende americane?

Chiaramente l’America da sola non puo soddisfare la domanda. Ma cosa accadrebbe se un settore strategico per gli USA come quello delle auto elettriche dipendesse eccessivamente dalla Cina?
Forse è proprio per non dover rispondere a questa domanda che Tesla si è rivolta al Mozambico per le forniture di alcuni componenti necessari alla produzione di batterie (grafite).

Strategia di diversificazione

La società di Elon Musk ha firmato un accordo il mese scorso con l’australiana Syrah Resources, che gestisce una delle più grandi miniere di grafite del mondo nel paese dell’Africa meridionale.

Tesla prevede di acquistare l’80% di ciò che l’impianto produce – 8.000 tonnellate di grafite all’anno – a partire dal 2025, secondo l’accordo.

Come anticipato l’accordo fa parte di una strategia per ridurre la dipendenza dalla Cina, che domina i mercati globali della grafite, oltre che del litio.

Per investire sulle materie prime, prova questa strategia a scalare sulle COMMODITY

ABOUT THE AUTHOR

Pietro Di Lorenzo