Volatilità mercato preoccupa investitori

Volatilità mercato preoccupa investitori

Volatilità mercato preoccupa investitori

Cosa conviene fare?

Volatilità mercato preoccupa investitori

Nella giornata di  mercoledì 13 maggio, tutti e tre i principali indici statunitensi – Dow, S&P 500 e Nasdaq – hanno dovuto fare i conti con le crescenti preoccupazioni sul possibile aumento dell’inflazione. Una discesa abbastanza brusca, seguita oggi da un’inversione di rotta al rialzo, guidata da una vera ripresa delle negoziazioni su compagnie aeree e crociere.

Pare proprio che dopo un anno di crescita quasi costante, dove si registravano massimi su massimi, il mercato azionario statunitense sia tornato in acque agitate.

Per alcuni trader questa notizia è entusiasmante. La volatilità è rischiosa, certo, ma offre grandi opportunità. Tuttavia, tali fluttuazioni possono rivelarsi preoccupanti per alcune categorie di investitori, soprattutto per coloro che sono in pensione o prossimi alla pensione.

È giusto tirarsi indietro per paura della volatilità?

La volatilità di mercato dovrebbe essere accettata come elemento comune e parte integrante del processo di investimento. Alcuni sono perfino convinti che una maggiore volatilità costituisca un buon antidoto per superare l’inflazione.

In altre parole, bisognerebbe mantenere la calma e non farsi spaventare troppo da movimenti repentini. I rendimenti di mercato a lungo termine si basano ancora sugli stessi fattori: rendimenti da dividendi, crescita degli utili e variazione della valutazione.

Insomma, se sei un treder cui piace operare nel brevissimo tempo, allora per te ci sono molti rischi, ma anche molte opportunità quando la volatilità cresce.

Se invece sei un investitore che preferisce investire periodicamente per trarre benefici nel lungo termine, allora faresti bene ad accettare la volatilità come caratteristica intrinseca al mercato. Qui => https://www.unmilionepermiafiglia.it/ un libro che può fare al caso tuo.

Certo, non è facile, e per nulla intuitivo. Molto dipende dal nostro approccio al denaro e dalla nostra capacità di sostenere psicologicamente il rischio, anche quando è minimo o integrato al mondo degli investimenti.

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Pietro Di Lorenzo