Finanze Vaticane crescono con la pandemia?

Finanze Vaticane crescono con la pandemia?

Finanze Vaticane crescono con la pandemia?

4,3 sono i milioni di euro investiti in un hedge fund che avrebbe guadagnato in caso di crisi globale

Finanze Vaticane crescono con la pandemia?

Ha suscitato scalpore una puntata recente della trasmissione Report al termine della quale gli spettatori hanno avuto la chiara sensazione che il Vaticano abbia rimpinguato le sue finanze proprio grazie allo scoppio della pandemia.

Ospite della puntata il broker Enrico Crasso che, negli anni, è arrivato a gestire quasi un quarto del patrimonio della Segreteria di Stato Vaticana. Secondo quanto dichiarato dal borker in puntata, €4,3 milioni del patrimonio da lui gestito sono stati investiti, nel 2018, in un hedge fund che avrebbe guadagnato in caso di crisi globale, geopolitica o ambientale. Si tratta nello specifico del Morgan Stanley Investcorp Geo-Risk Macro Fund, di Morgan Stanley e gestito dalla società Investcorp.

Il fondo basava le proprie strategie di investimento proprio su considerazioni di carattere geopolitico. In particolare, avrebbe guadagnato in caso di crisi, politico, economica e ambientale.

Chiaro che la notizia ha fatto scalpore, soprattutto per il facile collegamento con la pandemia in corso. E, soprattutto, perché non ci si aspetta che il Vaticano scommetta proprio sulle catastrofi. Forse ci si aspetta addirittura in contrario, ovvero che il Vaticano si impegni a far sì che le crisi possano essere evitate.

E invece il fondo scelto per gli investimenti è stato usato proprio come copertura a fronte di eventi in grado di far crollare i mercati. Molto intuitivamente si immaginerà che, con il calo massiccio di febbraio dell’anno scorso, il fondo abbia registrato notevoli guadagni. Ed infatti così è stato.

Il fondo ha guadagnato circa il +20% in un giorno, per poi essere liquidato subito dopo da Morgan Stanley. Da quanto emerso durante la puntata di report, non è stato possibile risalire ai guadagni del Vaticano. Ma si può facilmente dedurre che siano stati cospicui.

Chiaramente l’opinione di quanti si sono detti ‘stupefatti’ dalle scelte di investimento del Vaticano è più che comprensibile. Allo stesso tempo, se si pensa alla longevità del Vaticano come Istituzione e come Stato sovrano, bisogna ammettere che c’è bisogno di molto ingegno e competenza per resistere secoli, gestendo e provvedendo alla sostenibilità finanziaria di un patrimonio che supera i confini dell’Italia per estendersi a tutto il mondo.

Forse c’è solo da imparare dalle scelte del Vaticano. Specie se il nostro obiettivo non è soltanto quello di migliorare le nostre finanze nell’immediato, ma di dar loro un orizzonte di lungo respiro, allargando i nostri sogni finanziari a quelli dei nostri figli e, perché no, nipoti.

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Pietro Di Lorenzo