Protezione dati e ‘modello cinese’, tutta una questione geopolitica?

Protezione dati e ‘modello cinese’, tutta una questione geopolitica?

Protezione dati e ‘modello cinese’, tutta una questione geopolitica?

La Cina ha deciso di inasprire le regole sulla raccolta dati

Protezione dati e ‘modello cinese’, tutta una questione geopolitica?

La Cina ha deciso di inasprire le regole sulla raccolta dati nel tentativo di limitare il potere di gianti tech come Alibaba e Tencent. La decisione spinge l’opinione pubblica ad avanzare ipotesi su come potrà essere l’internet del futuro. L’idea diffusa è che presto la questione geopolitica assumerà un rilievo decisivo, non trascurabile.

Le caratteristiche principali della legge

La bozza di legge sulla protezione dei dati personali era stata pubblicata da Pechino già l’anno scorso. Come anticipato si tratta di una disciplina completa per la protezione dei dati. Una volta entrata in vigore, la legge renderà obbligatorio il consenso dell’utente per la raccolta dati. L’effetto più immediato di questa decisione consiste nel fatto che le società non potranno più rifiutarsi di fornire servizi agli utenti che non acconsentono alla raccolta dei dati. Saranno poi imposte regole e requisiti rigorosi per il trasferimento dei dati dei cittadini cinesi al di fuori del paese, inclusa l’ottenimento dell’autorizzazione del governo centrale. Gli utenti e i consumatori potranno richiedere di conoscere quali dei loro dati sono detenuti dalle aziende. Per chi violerà queste disposizioni è prevista una sanzione che può arrivare fino a un massimo di 7,6 milioni di dollari e coprire il  5% del fatturato annuale.

Protezione dati e ‘modello cinese’, il trend della data protection

La spinta verso regole più solide a protezione di utenti e consumatori è una spinta di tipo globale. Nel 2018 è entrato in vigore il regolamento sulla protezione dati dell’Unione europea. Chiamato in breve GDPR, offre ai cittadini un maggiore controllo sui propri dati e garantisce alle autorità la possibilità di multare le aziende che non rispettano le regole. Gli Stati Uniti devono ancora emanare una legge sulla protezione dei dati a livello nazionale come l’Europa.

Un freno all’avanzata tech

L’obiettivo più evidente di questa stretta è frenare l’ascesa dei giganti della tecnologia che, negli ultimi anni, hanno potuto crescere attraverso la raccolta dati e il perfezionamento degli algoritmi senza alcun ostacolo. La legge significa più controllo e potenziali cambiamenti ai modelli di business dei giganti di Internet in Cina.

Ome tutti ormai sanno, la Cina è impegnata su più fronti a limitare la sfera di potere delle big tech. L’impero del miliardario cinese Jack Ma è sotto i riflettori da mesi ormai e, lo scorso sabato, l’Amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato ha multato Alibaba con una sanzione da 2,8 miliardi di dollari.

L’importanza del fattore geopolitico

È chiaro che nel limitare la sfera di azione e influenza delle big tech, la Cina mostra anche di avere una forte ambizione a diventare una superpotenza tecnologica. “In larga misura, il cyberspazio e l’economia digitale rimangono indefiniti, il quadro della legge sui dati è diventato un fattore geopolitico”, ha affermato Ma della NYU in un’intervista alla CNBC. “Qualunque paese possa assumere un ruolo guida nel raggiungimento di scoperte legislative o nel suo modello di sviluppo, può fornire un modello per Internet di prossima generazione”.

Come anticipato, il tema sulla protezione dati è un tema a rilevanza globale. È più che probabile che presto molti, se non tutti, i paesi si impegneranno a raggiungere una regolamentazione completa relativa alla raccolta dati. Si tratta di un trend che si ripercuoterà in molti settori. In molti casi, sarà possibile capitalizzare sui cambiamenti imposti dal trend della data protection. Ma come fare? Se ti interessa scoprire come sfruttare le opportunità dei mega trend, allora il perCORSO Money Machine fa al caso tuo.

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Pietro Di Lorenzo