Una ‘tassa sugli abbracci’: ecco dove si paga

Una ‘tassa sugli abbracci’: ecco dove si paga

Una ‘tassa sugli abbracci’: ecco dove si paga

Dall’8 marzo è in vigore la cosiddetta ‘tassa sugli abbracci’ in questi aeroporti

Una ‘tassa sugli abbracci’: ecco dove si paga

In ben due dei più grandi aeroporti europei, quello di Gatwick e quello di Heathrow a Londra, dall’8 marzo è in vigore la cosiddetta ‘tassa sugli abbracci’. In altre parole, chi desidera accompagnare i propri cari all’aeroporto dovrà pagare 6 euro per fermarsi 10 minuti, 17 per 20 e 29 per mezz’ora. Un vero e proprio pedaggio che a molti pare un’ingiustizia.

In Italia, soprattutto, una tassa simile non sarebbe solo ingiusta ma forse oltraggiosa. Dopo tutti gli anni spesi nel tempo dallo Stato per Alitalia.

È giusto far pagare ai cittadini le sorti di un settore in difficoltà?

Sembra proprio che gli aeroporti, che hanno subito perdite sostanziali a causa delle limitazioni al traffico, stiano provando a fare cassa in ogni modo possibile. Ma è giusto far pagare ai cittadini le sorti di un settore in difficoltà?

Gli aeroporti a Londra hanno giustificato la mossa dicendo che la spesa servirà a ridurre traffico e inquinamento ambientale. Ma chiaramente la scelta è stata motivata anche dal desiderio di recuperar introiti.

A Heathrow i conti del 2020 si sono chiusi con una perdita di quasi 2 miliardi di sterline (circa 2,3 miliardi di euro). Il dato riflette il calo del 73% del numero di passeggeri in transito per l’aeroporto, 22 milioni rispetto agli 81 del 2019, ai livelli più bassi dagli anni ’70.

Che ne sarà del settore? È destinato a morire o ci sarà una ripresa? Se ti piace affrontare temi come questo, che guardano al futuro e ai maggiori trend di investimento, allora il perCORSO Money Machine fa al caso tuo.

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Pietro Di Lorenzo