Calo inatteso Bitcoin, ecco cosa succede

Calo inatteso Bitcoin, ecco cosa succede

Calo inatteso Bitcoin, ecco cosa succede

Il 22 febbraio la criptovaluta più in voga del momento ha dato prova della sua volatilità arrivando a perdere il 16% del proprio valore.

Calo inatteso Bitcoin, ecco cosa succede

Secondo i dati di Coin Metrics, nelle ultime 24 ore Bitcoin è scesa sotto i $ 50.000 per scambiare a partire da $ 45.389 alle 4:10 ET.

Soltanto pochi giorni fa, il 20 febbraio, Bitcoin aveva superato per la prima volta la barriera dei 57 mila dollari, ragiungendo $ 1 trilione in market cap.

Cosa ha spinto al ribasso il prezzo della criptovaluta?

Il prezzo di Bitcoin sarebbe sceso dopo l’ammonizione di Janet Yellen, segretario al Tesoro USA. Per la Yellen gli scambi con la criptovaluta sono un “modo estremamente inefficiente di condurre transazioni”. Il segretario ha anche avvertito del suo possibile utilizzo in attività illecite. Infine, ha anche lanciato l’allarme sull’impatto ambientale di bitcoin. L’impennata selvaggia del token ha infatti ricordato ad alcuni critici il livello di elettricità richiesto per produrre nuove monete.

Quanta energia serve per produrre Bitcoin?

Bitcoin non è controllato da alcuna autorità centrale. I cosiddetti minatori gestiscono macchine ad alta potenza che competono per risolvere complessi enigmi matematici al fine di portare a termine una transazione. La rete di Bitcoin consuma più elettricità del Pakistan, secondo dei ricercatori dell’Università di Cambridge. Questo perché, sempre secondo lo studio, il bitcoin consuma circa 121,36 terawattora all’anno (per una spesa di circa 6 miliardi di dollari), con relativa emissione di 36 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno. Per farsi un’idea basti pensare che l’intera Argentina consuma 121 TWh, gli Emirati Arabi Uniti 113,20 TWh e i Paesi Bassi 108,8 TWh. A questo va aggiunto il problema dei rifiuti elettronici. Anche qui il calcolo si aggira sulle 11 mila tonnellate all’anno di rifiuti, che coprono una quantità di e-waste pari a quella prodotta da una piccola nazione come il Lussemburgo.

Insomma, non si tratta di una scelta davvero ecologica. Forse è il caso che qualcuno lo ricordi ad Elon Musk …

Ricordiamo infine che le critiche della Yellen sono state avanzate simultaneamente al delinearsi della prospettiva su un dollaro digitale. Insomma, che sia Bitcoin o che sia dollaro, sicuramente la moneta del futuro sarà digital.

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Pietro Di Lorenzo