È vero che la criminalità usa le criptovalute

È vero che la criminalità usa le criptovalute

È vero che la criminalità usa le criptovalute

Ma vediamo come, quanto e perché.

È vero che la criminalità usa le criptovalute

Ma vediamo come, quanto e perché. Soprattutto, le attività illecite finanziate con criptovaluta sono aumentate o diminuite negli ultimi mesi?

A quest’ultimo proposito, pare che le criptovalute correlate ad attività illeciti e criminali siano diminuite nel corso del 2020, per finire col rappresentare solo una piccola frazione del volume complessivo degli scambi.

Per la precisione, le transazioni in criptovaluta immediatamente riconducibili ad attività illecite e criminali ha rappresentato appena lo 0,34% (in calo del 2% anno su anno) di tutto il volume delle transazioni. A dirlo è un rapporto di Chainalysis, specializzata in blockchain data.

Vediamo cosa ne pensa Kim Grauer, capo della ricerca presso Chainalysis, riportanto parte della sua intervista rilasciata alla CNBC.

“Abbiamo assistito a una significativa diminuzione della quota di attività complessiva associata a entità illecite” Grauer aggiunge poi che restano dei campi da monitorare attivamente. Se pure le transazioni correlate ad attività illecite sono in diminuzione, due sono le categorie che spiccano in termini di crescita: il ransomware e il dark-net, ai massimi storici.

Ransomware

Il ransomware non è altro che un virus che gli hacker utilizzano per infettare un computer e quindi richiedere un riscatto (ransom) per sbloccarlo una commissione per sbloccarlo. Il riscatto viene solitamente pagato, appunto, in bitcoin o in altre criptovalute.

Questa particolare categoria, che nel 2019 rappresentava solo il 7% del totale degli scambi illeciti, è cresciuta del 311% anno su anno. Chainalysis ha sottolineato che gli smartworker sono prede facili per gli hacker, e rappresentano una nuova e importante vulnerabilità per le aziende. A tal proposito, si ritiene che il settore della cyber security è destinato a crescere nei prossimi anni, proprio per rispondere a queste nuove minacce. Ecco perché è necessario essere pronti a cogliere le opportunità che il settore offre. Lo si può fare seguendo il perCORSO Money Machine.

Dark web

Secondo per categoria è il dark net: sono ben $ 1,7 miliardi in criptovaluta usati per questo tipo di attività, un aumento di circa il 30% rispetto all’anno precedente. Conosciuta anche come dark web, la dark net è una rete che utilizza Internet, ma richiede un software specifico e autorizzazioni per l’accesso.

Sono proprio questi dati che hanno attirato l’attenzione dei regolatori –e probabilmente ispirato il discorso della Yellen di qualche giorno fa – i quali temono il potenziale ruolo delle criptovalute nel riciclaggio di denaro e nel finanziamento del terrorismo.

Nella foto che segue, una tabella dello studio Chainalysis, così come pubblicata da CNBC

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Pietro Di Lorenzo