Asia-Pacifico: Nikkei 225 da record, Alibaba sotto pressione

Asia-Pacifico: Nikkei 225 da record, Alibaba sotto pressione

Asia-Pacifico: Nikkei 225 da record, Alibaba sotto pressione

Tra i principali mercati della regione è il Nikkei 225 a guidare i guadagni

Asia-Pacifico: Nikkei 225 da record, Alibaba sotto pressione

Dopo i nuovi massimi toccati a Wall Street i mercati dell’Asia-Pacifico hanno registrato performance contrastanti. Tra i principali mercati della regione è il Nikkei 225 a guidare i guadagni, salendo del 2,66% a 27.568,15 – un livello che non si vedeva dall’agosto 1990.

Le azioni dell’indice Fast Retailing guadagnano il 4,5% e quelle di Softbank Group il 4,53%. L’indice Topix ha guadagnato l’1,74% per chiudere la sua giornata di negoziazione a 1.819,18. Il Kospi della Corea del Sud ha chiuso in rialzo dello 0,42% a 2.820,51. In Cina continentale le azioni erano invece in calo alla loro chiusura, con il Shangai composite in calo dello 0,54% a 3.379,04. L’indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato circa lo 0,9% nella sua ultima ora di negoziazione.

La Cina e il caso Ant Group

Proprio nei giorni scorsi le principali autorità finanziarie cinesi hanno chiesto ad Ant Group di ridimensionare le mire in campo bancario e di tornare a funzionare come provider di servizi di pagamento. Il colpo arriva dopo che l’offerta pubblica di acquisto per Ant era stata bloccata il mese scorso.

La conseguenza diretta degli attacchi alla fintech è una pressione crescente sul gigante di e-commerce Alibaba (adesso sotto inchiesta per abuso di posizione dominante) che negli ultimi due mesi ha perso circa il 30%.

Pare dunque che tutto l’impero fondato da Jack Ma sia finito sotto attacco. È evidente che i colossi tech cinesi, un tempo acclamati come i fautori dell’ascesa cinese, alimentano le preoccupazioni delle authority che non vedono di buon occhio l’espansione crescente e il grado di influenza nella vita quotidiana che questi giganti hanno acquisito.

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Pietro Di Lorenzo