Ragnar Locker hackera Campari e chiede un riscatto da 15 milioni

Ragnar Locker hackera Campari e chiede un riscatto da 15 milioni

Ragnar Locker hackera Campari e chiede un riscatto da 15 milioni

Il CEO è preoccupato circa l’impatto che l’attacco può avere sulla performance del gruppo

Ragnar Locker hackera Campari e chiede un riscatto da 15 milioni

Dal primo novembre, sugli schermi dei Pc di Campari compare un messaggio: “Hello Campari Group! Se state leggendo questo messaggio significa che il vostro network è stato violato e tutti i vostri file e dati sono stati decrittati da Ragnar Locker. Contattateci immediatamente per risolvere il problema. C’è un solo modo per averli indietro: contattateci in live chat e pagate. Non perdete tempo”. Sembra l’inizio di un film, ma è la realtà. Il gruppo Campari sta subendo un grave attacco hacker. Pare che il malware abbia decrittato alcuni dati sui server. Informazioni personali e segreti aziendali sono ora in mando dei pirati del web. Gli autori dell’attacco affermando di essere in possesso di estratti conto bancari, file di contabilità, budget e documenti fiscali, informazioni aziendali proprietarie, proprietà intellettuali, dati personali di clienti e dipendenti, accordi e contratti aziendali. Per avere indietro i dati Campari dovrà sborsare 15 milioni.

A più di una settimana dall’attacco, Campari non è ancora riuscita a riprendere controllo dei server, nonostante l’azienda abbia contattato le autorità, dall’Fbi alla polizia postale al garante per la Privacy.

Il CEO di Campari Bob Kunze-Concewitz è preoccupato circa l’impatto che l’attacco può avere sulla performance del gruppo. Le operazioni di ritorno alla normalità si sono rivelate più lunghe del previsto e l’ad ammette che nonostante “Alcuni servizi sono stati riavviati, altri rimangono temporaneamente sospesi. Riteniamo che questa situazione possa generare qualche impatto temporaneo sulla performance finanziaria del gruppo”.

Ad aver subito l’attacco è anche la software house nipponica Capcom, che sviluppa videogiochi.

In Borsa, Campari sembra non aver risentito dell’attacco se si considera che le azioni del gruppo il 2 novembre venivano scambiate a 8,81 euro, oggi a 9,63 euro.

L’attacco hacker insegna qualcosa, però: la cybersecurity non è più un optional per le aziende, ma un must. Ecco un’idea di investimento a lungo termine!

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Pietro Di Lorenzo