La BCE pronta a tagliare il sostegno ai paesi indebitati?
La BCE pronta a tagliare il sostegno ai paesi indebitati?
A dicembre sono attese nuove misure da parte della Banca Centrale Europea. Pare che per questo nuovo round i commissari stiano discutendo della possibilità di offrire un sostegno meno generoso ai governi indebitati. Il motivo? In questo modo sarebbero costretti a richiedere i prestiti legati agli investimenti produttivi.
La BCE pronta a tagliare il sostegno ai paesi indebitati?
È molto probabile che, per aiutare i paesi della zona euro a far fronte alla seconda ondata, la BCE introduca ulteriori misure a dicembre. Pare però che si stia discutendo se estendere il Pandemic Emergency Purchase Program (PEPP), che conferisce una flessibilità senza precedenti nell’acquisto di obbligazioni, o il regolare Asset Purchase Program (APP), con il quale gli acquisti dovrebbero rispecchiare le dimensioni relative di ciascun paese.
Cosa alimenta il dubbio? Il PEPP ha ridotto notevolmente i costi di indebitamento di molti paesi, che quindi stanno bypassando i prestiti legati a investimenti digitali e verdi.
La differenza tra i due pacchetti è sostanziale e impatterà in modo decisivo sui paesi più indebitati del blocco. Negli ultimi mesi la BCE ha ipercomprato obbligazioni italiane e spagnole, aiutando a ridurre i rendimenti obbligazionari a livelli pre-pandemici. Ma così facendo, ha reso meno attraente il prestito dal fondo Next Generation dell’UE. Ad onor del vero, nessun governo europeo ha ancora richiesto i prestiti del Fondo Next Generation, e Spagna e Portogallo hanno suggerito di non avere fretta di farlo. Il dato irrita i regolatori dei tassi della BCE, che temono che i governi non spenderanno i soldi che hanno raccolto in modo produttivo.
Il nuovo pacchetto dovrebbe essere deciso il 10 dicembre e il risultato potrebbe essere un compromesso tra le parti.
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