Aspetti fiscali del Trading Online

Aspetti fiscali del Trading Online

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Si pagano le tasse su quello che si guadagna con il trading on line?

Aspetti fiscali del Trading Online

I redditi derivanti dall’attività di trading on line rientrano in due categorie:

  1. REDDITI DIVERSI: guadagni realizzati dal trading, ovvero con la negoziazione di titoli finanziari
  2. REDDITI DA CAPITALE: si riferiscono a interessi, cedole e dividendi che derivano dal possesso di azioni ed obbligazioni.

Quali sono i regimi di tassazione?

  1. Regime dichiarativo: bisogna calcolare autonomamente le plusvalenze, minusvalenze e riportarle nel modello F24 per i versamenti all’erario
  2. Risparmio amministrato: il broker pensa a tutto! Calcola le imposte, trattiene il dovuto, prepara la dichiarazione, versa l’importo all’erario, invia al cliente un rendiconto riepilogativo
  3. Risparmio gestito: nella meccanica è analogo al precedente, ma ATTENZIONE, molti broker esteri non sono sostituti di imposta (meglio saperlo prima di aprire il conto)

Ti starai chiedendo, QUANTO SI PAGA?

  • PARTECIPAZIONI NON QUALIFICATE (<20% del capitale): imposta sostitutiva del 26% con l’esclusione dei titoli di stato italiani per i quali l’imposta è del 12,5%;
  • PARTECIPAZIONI QUALIFICATE (>20% del capitale): l’imposta si calcola sul 49,72% del reddito generato con una aliquota derivante dal proprio reddito complessivo;
  • Deduzioni delle minusvalenze realizzate in periodi precedenti ma non oltre i quattro anni.

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Pietro Di Lorenzo