Chi semina, raccoglie la prossima crisi del debito!

Chi semina, raccoglie la prossima crisi del debito!

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Chi semina, raccoglie la prossima crisi del debito!

Lo shock che il Coronavirus ha causato coincide con uno scenario finanziario segnato da una spirale di debito. Sembra che la ratio tra Debito/Pil mondiale abbia raggiunto il 322%. Il debito globale si aggirerebbe dunque intorno ai $253 trilioni.

Se il virus dovesse continuare a diffondersi, c’è il rischio che le fragilità del sistema finanziario possa dare vita ad una nuova crisi del debito.

Il debito delle imprese

Gran parte del debito accumulato a seguito della crisi finanziaria del 2008 si è concentrato nel settore delle imprese. Guarda caso, il settore delle imprese è anche il settore più colpito dal virus. Crisi produttiva e, di conseguenza, calo dell’offerta, offrono un prospetto critico che impatta negativamente sui creditori, soprattutto in una fase di tassi di interesse ultra-bassi o negativi.

Anni di politica monetaria espansiva hanno sostenuto una spesa privata che, nei fatti, è il debito a finanziare.

Ciclo di espansione e frenata

William White, uno dei pochi economisti a predire la crisi del 2008, afferma che ulteriori espansioni monetarie non fanno altro che preparare il terreno per il prossimo ciclo di espansione e frenata, con crediti in declino e debito accumulato in espansione.

Vero è che il debito concentrato nel settore delle imprese è meno rischioso per le banche (e più rischioso per gli investitori privati). Tuttavia, il settore bancario andrebbe comunque incontro a serie conseguenze. Sia in caso di continuata perdita di fiducia da parte degli investitori, sia nel caso in cui i tassi salgano dai livelli bassissimi di oggi.

Chi semina, raccoglie la prossima crisi del debito! La miopia del disastro

Un politica monetaria super espansiva può provocare la cosiddetta “miopia del disastro”. Ciò è vero soprattutto in merito alla possibilità di uno shock finanziario. Le Banche potrebbero infatti decidere di rialzare i tassi di interesse per dare una risposta concreta ai livelli di inflazione.

La crescita mondiale è chiaramente ancora sorretta da una spinta deflazionaria, allo stesso tempo anemica e debito-dipendente.

Nonostante lo scoppio imminente di una crisi in piena regola sia improbabile, l’accumulazione potenzialmente insostenibile del debito del settore pubblico e del debito nel settore delle imprese evidenzia gravi vulnerabilità, in particolare in Cina e in altri mercati emergenti, ma anche negli Stati Uniti e nel Regno Unito. E il sistema bancario dell’Europa continentale è notevolmente più debole di quello degli Stati Uniti.

Chi semina, raccoglie la prossima crisi del debito!

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Pietro Di Lorenzo