Turchia: è crisi valutaria per il paese guidato da Erdogan
Turchia: è crisi valutaria per il paese guidato da Erdogan
Il tasso di inflazione in Turchia ha superato il 21%
Turchia: è crisi valutaria per il paese guidato da Erdogan
La Turchia è caduta in una spirale inflazionistica. Tutto a causa della decisione del presidente Tayyip Erdogan di tagliare i tassi di interesse a fronte dell’impennata dei prezzi.
In data 17 dicembre, la lira turca è arrivata a perdere fino all’8%, toccando un nuovo minimo storico: 17,0705 lire per dollaro.
Il crollo ha movimentato l’intervento diretto della banca centrale che ha acquistato dollari, riducendo le perdite.
Il tasso di inflazione in Turchia ha superato il 21% e molti prefigurano un 2022 ancora più buio. Gli analisti credono infatti sia probabile che il prossimo anno l’inflazione superi il 30% a causa dell’aumento dei prezzi delle importazioni. Come se non bastasse, Erdogan ha annunciato un aumento del 50% sul salario minimo. Una manovra che dovrebbe contribuire ad aumentare l’inflazione complessiva dei prezzi dai 3,5 a 10 punti percentuali. Il che crea un assurdo paradosso: nonostante l’aumento, il nuovo salario minimo è inferiore all’equivalente dell’anno prima.
E ai Turchi non resta che guardare i propri risparmi dissolversi.
Anche se in misura nettamente inferiore e controllata, anche in Italia subiamo le conseguenze dell’inflazione. Cosa possiamo fare per tutelare i nostri risparmi?
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