Quali certificati inserire in un portafoglio?

by Pietro Di Lorenzo
Set 03, 2021
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Category: Articoli di Home Page, Idee di investimento

Molti investitori sono attratti dal mondo dei certificati di investimento. La difficoltà che hanno la maggior parte degli investitori/consulenti è trovare i certificati migliori per le proprie esigenze all’interno di una offerta di migliaia di prodotti.

Un approccio Top down

Per semplificare questo lavoro è opportuno restringere in maniera rilevante il campo di osservazione attraverso un approccio Top down. In effetti partendo da una visione generale si scenderà nel dettaglio di singoli gruppi di certificati sulla base delle specifiche esigenze.

Per fare una scrematura rilevante possiamo porci 10 domande preventive che ci aiutano a restringere in maniera rilevante il campo di osservazione ottimizzando i tempi di analisi e costruzione del portafoglio

Il decalogo

Con quale obiettivo vuoi comprare certificati?
Hai delle minusvalenze in scadenza?
Che drawdown sei pronti a sopportare?
Che rendimento vuoi ottenere?
Che orizzonte temporale dell’investimento hai?
Di che tipo di rendimento periodico hai bisogno?
Che livello di cultura finanziaria ha il cliente?
Che grado di attività darai alla gestione del portafoglio?
Vuoi ristrutturare il portafoglio?
Che Rischio emittente vuoi correre?

Portafogli personalizzari ed equilibrati

Una logica binaria può aiutare a fare una scrematura. E’ evidente, però, che bisogna costruire un portafoglio di certificati in maniera personalizzata ma anche equilibrata, evitando di concentrare troppe risorse su un solo tipo di prodotto.

Inoltre le dinamiche di mercato tendono ad alterare l’allocazione iniziale: per questo è sempre necessario un certo grado di monitoraggio e reattività agli eventi