Materie prime in calo: perché?

Materie prime in calo: perché?

Materie prime in calo: perché?

Due le ragioni principali: Cina e Fed

Materie prime in calo: perché?

Brusco calo per le materie prime nella giornata di giovedì. Mesi di guadagni stroncati, il tutto mentre la Cina prova a ‘raffreddare’ i prezzi e il dollaro USA si rafforza.

Il calo dei prezzi è stato diffuso e generalizzato e ha seguito la lenta inclinazione iniziata questa settimana e dovuta alle azioni dei regolatori cinesi. Proprio mercoledì Reuters riportava che un’agenzia governativa cinese aveva annunciato un piano per liberare riserve di metalli chiave, tra cui rame e alluminio. I funzionari del paese hanno anche messo in guardia sulle speculazioni nelle ultime settimane.

I prezzi dei futures di palladio e platino sono scesi rispettivamente di oltre l’11% e del 7%, insieme a cali di quasi il 6% per i futures sul mais e del 4,8% per i contratti legati al rame. Anche i prezzi del petrolio sono scesi di oltre l’1%.

Ad incidere sul mercato delle commodities anche la le nuove proiezioni della Fed su inflazione e aumento dei tassi, che potrebbe aver esercitato una pressione al rialzo sul dollaro L’indice del dollaro è aumentato di circa l’1,6% da quando sono state rilasciate le proiezioni aggiornate della Fed. Le materie prime si muovono spesso inversamente al dollaro poiché sono per lo più valutate in dollari USA a livello globale.

“Il dollaro USA sta probabilmente reagendo al rialzo dei rendimenti obbligazionari e alla prospettiva di un tapering anticipato che rallenterebbe l’offerta di dollari USA e questo ha portato a un considerevole calo dei prezzi delle materie prime su tutta la linea”, ha detto Jim Paulsen di Leuthold Group alla CNBC.

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Pietro Di Lorenzo