BCE: calo degli acquisti per aumento rendimenti obbligazionari

BCE: calo degli acquisti per aumento rendimenti obbligazionari

BCE: calo degli acquisti per aumento rendimenti obbligazionari

Il PEPP dovrebbe durare fino a marzo 2022, per un totale di 1,85 trilioni di euro

BCE: calo degli acquisti per aumento rendimenti obbligazionari

I funzionari della Bundesbank si dichiarano diffidenti nei confronti dei recenti aumenti dei rendimenti obbligazionari e il governatore, in un’intervista alla CNBC, dichiara che la BCE potrebbe modificare il programma di stimolo.

Anche la BCE non si dice contenta dell’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato nella zona euro, avanzando preoccupazioni sui i costi di prestito per i governi europei, che potrebbero aumentare e mettere a rischio la ripresa economica nella regione.

Il programma di acquisto di titoli di Stato, noto come PEPP, nasceva proprio dall’obiettivo di contenere i costi di indebitamento. Tuttavia, i movimenti recenti del mercato obbligazionario potrebbero mettere a repentaglio questi sforzi e portare a maggiori azioni da parte di Francoforte.

“Il PEPP è dotato di flessibilità e possiamo utilizzare questa flessibilità per reagire a una situazione del genere” ha dichiarato Jens Weidmann, governatore della Bundesbank.

Proprio questa flessibilità ha fatto sì che il Programma di acquisto di emergenza pandemico sia stato esteso in termini di durata e quantità. Attualmente è destinato a durare fino a marzo 2022, per un totale di 1,85 trilioni di euro. Nelle ultime settimane i dati mostrano, però, un calo sugli acquisti. Il motivo, afferma Francoforte, è dovuto, per l’appunto, all’aumento dei rendimenti. Alcuni analisti mettono però in dubbio che siano realmente queste le ragioni alla base della diminuzione degli acquisti netti.

L’obiettivo finale è la stabilità dei prezzi

Per Weidmann, tradizionalmente favorevole ad una linea monetaria dura, un aumento degli acquisti è sul tavolo, “ma ancora una volta il primo passo è analizzare le cause profonde e vedere quale effetto abbiamo sull’obiettivo finale che è la stabilità dei prezzi”. Oggi, in una conferenza stampa, ha ricordato anche dei rischi che derivano da grandi acquisti di debito pubblico che “possono offuscare il confine tra politica monetaria e fiscale”.  “La politica monetaria deve mantenere una distanza sufficiente dal finanziamento monetario del governo. Ciò include la garanzia del mantenimento degli incentivi per finanze pubbliche sane “, ha aggiunto.

È in questo contesto che i funzionari della BCE fanno intendere che potrebbe non raggiungersi l’intero importo degli acquisti di titoli di Stato. Le decisioni future sugli stimoli dipenderanno probabilmente dall’evoluzione della pandemia e dalle dinamiche dei prezzi. Il mandato politico della BCE è di mantenere l’inflazione “vicina ma inferiore al 2%” nel medio termine. I dati di gennaio hanno mostrato che l’inflazione è salita allo 0,9%.

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Pietro Di Lorenzo