Materie prime, stiamo entrando in un nuovo superciclo?

Materie prime, stiamo entrando in un nuovo superciclo?

Materie prime, stiamo entrando in un nuovo superciclo?

Per “superciclo” si intende un un periodo prolungato di domanda superiore all’offerta

Materie prime, stiamo entrando in un nuovo superciclo?

I prezzi delle materie prime sembrano riemergere dalle profondità della crisi. C’è già chi intravede l’ipotesi di un mercato rialzista, sostenuto dalla spesa pubblica. Per molti analisti le commodity sono pronte a beneficiare di una ripresa economica globale guidata dai vaccini e aiutata da ulteriori stimoli fiscali. I più ottimisti si dicono convinti che il cosiddetto “superciclo” (un periodo prolungato di domanda superiore all’offerta) degli anni 2000 stia per ripetersi. In quegli anni i prezzi del petrolio e dei metalli raggiunsero livelli record, con la Cina, in rapida industrializzazione, che prendeva di contropiede il mondo.

Ed infatti, le materie prime, per lo più sottovalutate nell’ultimo decennio, hanno corso parecchio negli ultimi mesi, aiutate dalla domanda dalla Cina.

I prezzi della soia sono aumentati di oltre il 50% nell’ultimo anno, il rame del 40%. Il petrolio, nel frattempo, è rimbalzato ai massimi dai primi giorni della crisi. Insomma, stiamo assistendo ad un ampio rally.

Summer Haven, una società di gestione patrimoniale incentrata sulle materie prime, ha rilevato, con grande sorpresa, che in un paniere di 27 futures su materie prime – dal caffè al nichel – tutti hanno avuto rendimenti positivi nei sei mesi che arrivano fino a metà gennaio 2021. Lo storico, sullo stesso paniere, svela che una simile e complessivo rialzo non si vedeva da 50 anni.

C’è chi, però, resta ancorato con i piedi per terra e si dice scettico circa la possibilità di un nuovo superciclo. Alcuni analisti sarebbero infatti dell’idea che la ripresa sia una ripresa, sì, ciclica, ma guidata dal ripopolamento in Europa, Stati Uniti e Cina e sostenuta da interruzioni dell’offerta.

Altri ancora sono convinti che a catalizzare il rally sia la paura dell’inflazione, da cui ci si prova a proteggere acquistando coperture di uso comune come petrolio e metalli. C’è poi da considerare che la maggior parte delle materie prime ha un prezzo in dollari. Il fatto che il biglietto verde sia svalutato, stimola quindi ulteriormente la domanda per le materie prime, sempre più economiche.

Quali elementi potrebbero sostenere un rally duraturo?

Per Eliot Geller, partner di CoreCommunity Management, questo particolare contesto macroeconomico è estremamente favorevole per le materie prime. “Dal 2010, abbiamo assistito a un rally dei mercati azionari, un dollaro USA forte, e aspettative di inflazione in calo. Oggi, abbiamo la minaccia di un aumento dell’inflazione, un dollaro più debole e tassi di interesse già a zero o negativi”.

Chi scommette sul nuovo superciclo prevede programmi di ripresa globale che pongono maggiore enfasi sulla creazione di posti di lavoro e sulla sostenibilità ambientale piuttosto che sul controllo dell’inflazione.

Altri, come la Goldman, ritengono che la transizione energetica abbia il potenziale per creare da 1 a 2 trilioni di dollari all’anno in investimenti infrastrutturali nel prossimo decennio. Ciò dovrebbe aumentare la domanda di una varietà di materie prime, compreso il rame, che sarà necessario per cablare i pannelli solari e le auto elettriche. Dall’altro lato, anni di pressi al ribasso, hanno costretto i produttori a frenare l’offerta.

“Storicamente si verifica un superciclo ogni 30-40 anni. Quindi questa sarebbe un’eccezione” afferma Norbert Rücker, responsabile dell’economia presso la banca Julius Baer. “E se guardi a ciò che ha innescato l’ultimo superciclo è stata l’urbanizzazione cinese e la sua immensa spesa. La transizione energetica non avverrà così rapidamente “.

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Pietro Di Lorenzo