Scontro Cattolica-Banco Bpm, ecco cosa sta succedendo

Scontro Cattolica

Scontro Cattolica-Banco Bpm, ecco cosa sta succedendo

La trasformazione di Cattolica in Spa, avverrà ad aprile come previsto dopo l’ingresso di Generali col 24,4% di Cattolica

Scontro Cattolica-Banco Bpm, ecco cosa sta succedendo

È scontro tra Cattolica e Banco BPM. La prima ha infatti chiesto ben 500 milioni di danni per l’esercizio dell’opzione all’acquisto del 65% detenuto dalla compagnia nella joint-venture banca assicurativa Vera Vita e Vera Assicurazioni. In particolare, Cattolica contesta il diritto di farlo in base al supposto cambio di controllo legato all’ingresso di Generali nel capitale. Operazione per la quale, dall’altro canto, Banco Bpm afferma di non aver avuto una corretta informazione in merito.

Nella lettera di diffida inviata da Cattolica si legge, inoltre: “è peraltro curioso che Voi definiate fin d’ora Assicurazioni Generali come azionista di maggioranza, tenuto conto che Cattolica è società cooperativa”.

“Peraltro, dobbiamo significarVi specificamente che ritenere Assicurazioni Generali socio di controllo di Cattolica in quanto questa si è già trasformata in spa fa venir meno alla radice la Vostra pretesa di esercitare la call option contrattuale in quanto proprio il contratto tra noi intercorso dispone che la call non può essere esercitata ove vi sia una trasformazione di Cattolica appunto in spa”.

In altre parole, per Cattolica la trasformazione in Spa, che avverrà ad aprile come previsto dopo l’ingresso di Generali col 24,4% di Cattolica, farebbe decadere la clausola del “cambio di controllo” alla quale Banco Bpm si è appellata per rilevare la quota delle società che non aveva ancora nelle sue mani.

La reazione degli investitori

Gli investitori temono un lungo scontro legale e mettono pressione sul titolo azionario di Banco Bpm. Ecco quindi che le azioni Bpm arretrano nella seduta di oggi 23 dicembre.

Tra gli investitori istituzionali commenta anche Equita Sim: “In attesa di conoscere gli sviluppi della situazione, riteniamo che l’avvio di un lungo contenzioso legale possa essere negativo per entrambe le società. Rimane da valutare la disponibilità di Banco Bpm di trovare un accordo sul prezzo delle quote delle jv con Cattolica”.

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Pietro Di Lorenzo