L’acqua diventa una commodity, primo future entro il 2020
L’acqua diventa una commodity, primo future entro il 2020
Ad annunciare la creazione del nuovissimo contratto a termine è il Cme Group
L’acqua diventa una commodity, primo future entro il 2020
Entro la fine del 2020 avremo un future sull’acqua. Ad annunciare la creazione del nuovissimo contratto a termine è il Cme Group, in collaborazione con il Nasdaq.
Adesso uno dei beni più preziosi a nostra disposizione diventerà ufficialmente una commodity. La speculazione finanziaria si abbatterà anche su siccità e crisi idriche.
Il future farà il suo debutto nel quarto trimestre del 2020, sulla piattaforma Globex. Il contratto impiegherà come sottostante il Nasdaq Veles California Water Index, che a sua volta rispecchia il prezzo dei diritti sull’acqua in California. Il mercato vale ben 1,1 miliardi di dollari.
A detta di Cme, il future sull’acqua servirà come strumento di risk management. L’obiettivo sarebbe aiutare le municipalità, le aziende agricole e le imprese industriali a proteggersi dai rischi economici legati alle carenze idriche.
L’orizzonte è però molto più vasto. Si punta infatti a far diventare il contratto un vero e proprio indice benchmark, una sorta di termometro in grado di segnalare il livello di allarme sull’acqua a livello globale.
“La scarsità di acqua è certamente una delle maggiori sfide con cui tutti nel mondo oggi devono confrontarsi”, spiega Tim McCourt, global head of equity index and alternative investment products del Cme. Si prevede che entro il 2025, cicra due terzi della popolazione potrebbero affrontare carenze idriche.
L’accesso all’acqua è un diritto umano universale
L’ONU ha incluso nel 2010 l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico sanitari tra i “diritti umani universali e fondamentali”. L’idea che l’acqua possa diventare oggetto di speculazioni finanziarie non è certamente incoraggiante.
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