Airbnb: presentata la richiesta IPO

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Airbnb: presentata la richiesta IPO

La società sembra aver tratto un parziale beneficio dalla pandemia da coronavirus.

Airbnb: presentata la richiesta IPO

La crisi sanitaria globale ha sicuramente avuto effetti devastanti per il settore viaggi. Le misure a tutela della salute pubblica hanno infatti posto limitazioni e restrizioni che hanno inciso negativamente sugli affari di hotel e case vacanza.

Airbnb non è stata risparmiata. L’azienda è stata costretta a tagliare i costi in modo drastico col licenziamento di circa il 25% della sua forza lavoro e una sostanziale riduzione delle spese di marketing.

L’azienda aveva da tempo manifestato l’intenzione di quotarsi, ma a inizio anno si era vista costretta a rimandare l’evento. Molti a Wall Street si sono chiesti se Airbnb avrebbe accantonato i piani.

Settimana scorsa, però, Airbnb ha annunciato  di aver consegnato alla Securities and Exchange Commission (SEC) documenti riservati in vista della quotazione in Borsa dell’azienda.

Il numero delle azioni emesse e il range di prezzo non è stato tuttavia specificato, né sono state fornite altre informazioni finanziarie sulla società.

Con il settore hotel zoppicante, l’industria troverà molto più difficile continuare a cacciare Airbnb dal mercato. Grazie a Covid, AirBnB è ora il modo più sicuro di viaggiare. Le industrie un tempo potenti degli hotel e dei ristoranti – e i loro sindacati – non hanno più il potere di limitarne la presenza sul mercato.

Infatti, se prima del virus, stare a casa di qualcun altro sembrava forse un po’ più rischioso che stare in un hotel. Ora sembra essere esattamente il contrario.

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Pietro Di Lorenzo