Vacanze, viaggi post Covid-19: come saranno?
Vacanze, viaggi post Covid-19: come saranno?
Mai sentito parlare di Travel Bubbles o “ponti aerei”?
Vacanze, viaggi post Covid-19: come saranno?
L’incertezza di questo periodo ha portato molti di noi ha rinunciare all’idea di una vacanza estiva.
Alcuni paesi, nel disperato tentativo di salvare la stagione estiva – e ansiosi di rilanciare le loro economie – stanno lentamente riaprendo i loro confini.
Cosa significa viaggiare nell’era post-Covid?
La pandemia è stata un duro colpo per l’industria dei viaggi. Molti degli Stati membri stanno prendendo in considerazione l’idea di creare dei corridoi speciali o delle Travel Bubbles.
L’idea è quella di consentire alle persone provenienti da paesi con bassi livelli di infezione di viaggiare liberamente, senza l’obbligo di quarantena.
Lituania, Estonia e Lettonia hanno già creato quella che chiamano una Balti Travel Bubble, che consente ai cittadini di viaggiare attraverso i tre i tre stati senza auto-isolarsi all’arrivo. Tutti e tre i paesi sono riusciti a contenere i focolai virali e a ridurre la mortalità da Covid.
Un’idea simile è stata lanciata lunedì dal ministro dei trasporti britannico Grant Shapps. Shapps ha detto che si sta considerando di creare dei veri e propri “ponti aerei”. Questi, ha detto, consentirebbero a persone provenienti da paesi con livelli di infezione più bassi di venire nel Regno Unito.
La Grecia, un’importante destinazione balneare per gli europei, ha annunciato che i cittadini dei Balcani e dei Paesi baltici, la Germania e i vicini come Israele e Cipro dovrebbero essere nella prima lista di paesi a poter entrare nel paese senza andare in quarantena. Altri paesi potrebbero essere esclusi a seconda della situazione.
Attenzione
Tuttavia, la scorsa settimana la Commissione europea ha messo in guardia dagli accordi discriminatori alla riapertura delle frontiere. Ha affermato che i paesi dovrebbero consentire viaggi da tutte le regioni dell’UE con condizioni epidemiologiche simili.
L’idea di creare questi “corridoi turistici” in Europa non si adatta bene all’Italia, i cui siti storici e la costa mediterranea normalmente la rendono una destinazione estiva popolare. “È contro lo spirito dell’Unione europea”, ha detto lunedì il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Una volta che la pandemia è sotto controllo, ha affermato, tutti gli Stati membri dovrebbero aprire i propri confini – e tutti dovrebbero seguire le stesse regole. L’Italia ha dichiarato la scorsa settimana che sarebbe pronta ad accogliere i turisti europei a partire dal 3 giugno.
Gli esperti concordano sul fatto che le bolle e i corridoi di viaggio siano una possibile soluzione per salvare la stagione turistica di quest’anno, ma affermano che ci sono problemi da considerare, come il mantenimento della coerenza delle restrizioni e dei regolamenti all’interno di una bolla.
Con l’incertezza che continua a turbinare se il virus potrebbe rimbalzare quando le frontiere si aprono, alcuni paesi si stanno invece concentrando sul turismo interno.
Il governo francese ha lanciato un hashtag #ThisSummerIAmVisitingFrance.
“Stiamo lavorando con le regioni per promuovere la destinazione Francia”, ha dichiarato la scorsa settimana il Ministro del Turismo Jean Baptiste LeMoyne.
Anche l’Italia sta lavorando per incoraggiare i viaggi domestici, annunciando un sussidio per le vacanze di 500 euro da spendere per le vacanze estive nel paese.
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