BCE: ultimatum della Corte Costituzionale Tedesca

BCE: ultimatum della Corte Costituzionale Tedesca

BCE: ultimatum della Corte Costituzionale Tedesca

I giudici tedeschi oggi si sono espressi sulla legittimità del piano d’acquisti di Francoforte.

BCE: ultimatum della Corte Costituzionale Tedesca

Oggi la Corte Costituzionale tedesca si è espressa circa la legittimità del Quantitative Easing della Bce, il programma di acquisti che ormai vale 2.600 miliardi di euro.

Molte testate italiane riportano che “la Corte Costituzionale Tedesca conferma la legalità del QE”. Titoli poi prontamente modificati una volta che la stampa estera ha fornito chiarimenti:

Ma quindi cosa è successo?

In una sentenza 7 a 1, i giudici della Corte hanno affermato che il QE non è supportato dai trattati dell’Unione Europea. Anno aggiunto che le autorità tedesche hanno agito incostituzionalmente non contestando il piano da 2,7 trilioni di euro.

In altre parole, anche se il programma generale di stimolo della BCE non ha violato la legge,  secondo la Corte il governo e la banca centrale tedeschi avrebbero dovuto opporsi al Pspp (Public sector purchase programme).

I giudici tedeschi hanno poi aggiunto che “La decisione pubblicata oggi non riguarda alcuna misura di assistenza finanziaria adottata dall’Unione europea o dalla BCE nel contesto dell’attuale crisi del coronavirus”.

Il Pspp e il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) non sono lo stesso strumento, ma sono complementari.

L’ultimatum:

Allo stesso tempo, impongono un ULTIMATUM alla BCE. Francoforte ha tre mesi di tempo per effettuare un test di proporzionalità o la Bundesbank è fuori.

Nel testo della sentenza della Corte si legge

“Gli organi costituzionali, le autorità amministrative e i tribunali tedeschi non possono partecipare né allo sviluppo né all’attuazione, esecuzione o messa in atto di atti ultra vires. Dopo un periodo transitorio di non più di tre mesi che consente il necessario coordinamento con l’Eurosistema, la Bundesbank non può quindi più partecipare all’attuazione e all’esecuzione delle decisioni della BCE in questione, a meno che il Consiglio direttivo della BCE non adotti una nuova decisione che dimostra in un modo comprensibile e comprovato che gli obiettivi di politica monetaria perseguiti dal PSPP non siano sproporzionati rispetto agli effetti di politica economica e fiscale risultanti dal programma.”

Certo è che il QE può andare avanti anche senza che la Bundesbank, ma il significato politico di una simile potrebbe essere fatale per un’Europa già debole.

 

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Pietro Di Lorenzo