Halving di Bitcoin: impennata esplosiva dei prezzi?

Halving di Bitcoin

Halving di Bitcoin: impennata esplosiva dei prezzi?

Il valore di mercato delle criptovalute, spinto in avanti dal bitcoin, tocca $ 35 miliardi in 24 ore.

Halving di Bitcoin: impennata esplosiva dei prezzi?

Come anticipato in un nostro precedente articolo del 24 aprile, c’è stata un’esplosione di volatilità su Bitcoin.

Gli esperti del settore attribuiscono questo breakout rialzista a due fattori: la politica monetaria delle banche centrali e l’imminente halving dei bitcoin.

Molti investitori hanno acquistato Bitcoin a piene mani. Il motivo? Ci si aspetta un rialzo dei prezzi dovuto appunto all’halving dei bitcoin.

Alcuni pensano questa sia l’alba di una nuova generazione di milionari del Bitcoin…

Ma che cos’è l’halving?

Per rispondere a questa domanda occorre fare qualche passo indietro.

La prima cosa che bisogna sottolineare è che Bitcoin è un asset decentralizzato.

Cosa significa? Significa che mentre con il petrolio il prezzo può essere modificato dalle decisioni prese dall’OPEC, con Bitcoin non esiste un istituto che possa cambiare il modo in cui il mercato si muove.

Esistono però alcuni eventi interni alla blockchain di Bitcoin che hanno un ruolo importante sul prezzo complessivo e sul mercato.

Storicamente, ad avere incredibile influenza sul prezzo del Bitcoin è stato il processo di halving.

Per capire che cos’è l’halving occorre capire come funziona una blockchain.

Perché?

Perché le transazioni in Bitcoin avvengono in blockchain.

Una blockchain è una struttura dati condivisa e immutabile; una sorta di registro digitale le cui voci sono raggruppate in blocchi, concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia.

La struttura in blocchi è una struttura decentralizzata che consente di evitare i single point of failure grazie alla presenza di nodi che conservano in memoria una copia di tutta la blockchain.

Il processo attraverso cui le transazioni tra utenti vengono verificate e aggiunte al registro pubblico della blockchain si chiama Mining.

A garanzia delle transazioni non c’è un organo centrale, dunque, ma un intero processo, il mining appunto.

Facciamo un esempio semplice per comprendere meglio come funziona il mining.

Sappiamo che la blockchain è un vero è proprio registro di tutte le transizioni in bitcoin e che ogni nodo della blockchain conserva una copia di tale registro.

Immaginiamo pertanto di essere in possesso di tale registro.

In questo modo, possiamo sapere, ad esempio, quanti Bitcoin ha incassato e speso Mario. Conoscendo il suo flusso di denaro possiamo sapere quanto ha a disposizione. Questa informazione ci consente di approvare o meno le sue transazioni future.

Come sappiamo il registro non è solo in nostro possesso: ogni nodo ne ha una copia, il che significa che tutti possono controllare ed eventualmente raggiungere il consenso sulla validità delle transazioni di Mario.

I nodi di una blockchain sono anche detti miner.

Un miner è quindi un nodo all’interno del network che raccoglie transazioni e lavora per organizzarle in blocchi. Quando vengono effettuate delle transazioni, i nodi miner le ricevono e le verificano, aggiungendole alla memory pool e cominciando ad assemblarle in un blocco di transazioni.

Ogni volta che un miner “estrae” un nuovo blocco viene ricompensato. Attualmente, i minatori ricevono un premio di 12,5 BTC per blocco estratto.

Ogni quattro anni la ricompensa viene dimezzata.

Perche?

L’offerta di Bitcoin è limitata: una volta generate 21 milioni di monete, il network smetterà di produrre la criptovaluta. È questo il motivo per cui Bitcoin viene spesso definito “oro digitale”.

La criptovaluta è ben lontana dal raggiungere il limite di 21 milioni: il motivo è il protocollo presente alla base della blockchain. Ogni 210.000 blocchi viene infatti eseguito il cosiddetto “halving” o “dimezzamento” di Bitcoin.

L’halving, dunque, non è altro che il dimezzamento delle ricompense derivanti dall’estrazione di un nuovo blocco sulla blockchain di Bitcoin.

Questo essenzialmente riduce l’offerta di bitcoin.

I precedenti dimezzamenti hanno causato grandi aumenti di prezzo in bitcoin.

La ragione è semplice: se l’offerta di bitcoin diminuisce e la domanda di bitcoin rimane invariata, il prezzo del bitcoin aumenterà.

Basandosi sulle variazione dei due precedenti halving, Tim Draper ritiene che il prezzo di un bitcoin potrebbe salire a $ 250.000; il fondatore della Buffett Books Preston Pysh pensa che il bitcoin potrebbe salire a $ 300.000; Raoul Pal, ex gestore degli hedge fund di Goldman Sachs GS, prevede che il prezzo del bitcoin raggiungerà i 1.000.000 di dollari entro 3 anni; e il fondatore di Silk Road Ross Ulbricht ha previsto che potrebbe raggiungere un prezzo astronomico di $ 333.000.000 per bitcoin.

Potrebbe nascere una nuova generazione di “Bitcoin Millioners”

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Pietro Di Lorenzo