ENI: Perché il Cane ha sei zampe?

ENI: Perché il Cane ha sei zampe?

ENI: Perché il Cane ha sei zampe?

Ti sei mai chiesto perché il logo del colosso energetico quotato a Piazza Affari è un cane a sei zampe? Scoprilo!

ENI: Perché il Cane ha sei zampe?

Ieri, lunedì 20 aprile sarà una giornata che verrà ricordata sui libri di storia. Il contratto Wti (il greggio prodotto in Texas, riferimento per il mercato americano) con consegna a maggio è stato negoziato – sulla piattaforma Nymex – a – 37,63$. Si tratta di una flessione senza precedenti. Molti sono i fattori che concorrono al crollo. La crisi scatenata dal Coronavirus e il conseguente shock alla domanda stanno portando verso la massima capacità i centri di stoccaggio. A magazzini pieni, i venditori sono disposti a pagare i compratori pur di farsi ritirare la merce, visto che non c’è più spazio per stoccarla.

È importante sottolineare che il contratto di giugno del Wti è sempre in calo, ma in forma meno drammatica: – 15,64% a 20,89$ al barile. Un gap tra i due contratti che non si era mai verificato.

Tiene meglio il Brent, il petrolio del Mare del Nord, per il quale lo stoccaggio in mare è decisamente più semplice.

ENI: Perché il Cane ha sei zampe?

Non sorprende che oggi 21 aprile  le principali piazze finanziarie europee accelerino al ribasso e registrino flessioni nell’ordine del 2%.

A Milano soffre soprattutto Eni che registra uno scivolone del 4,86%.

Quello cui abbiamo assistito non ha precedenti. In un contesto in cui il futuro sembra essersi fatto sempre più imprevedibile, diamo uno sguardo al passato. Potrebbe essere carino scoprire perché il simbolo del colosso energetico quotato in Borsa a Piazza Affari è un cane a sei zampe.

Il logo venne scelto sotto la presidenza del fondatore Enrico Mattei e, come riporta lo stesso ufficio Stampa di ENI, è una vera e propria sintesi grafica che esprime forza, energia e ottimismo. L’autore del celebre marchio, creato nel 1952 in occasione di un apposito concorso e a lungo attribuito al grafico milanese Giuseppe Guzzi è in realtà Luigi Broggini.

L’interpretazione ufficiale associa quattro gambe alle ruote dell’auto, mentre le altre due al conducente. Ne consegue che il ‘cane a sei zampe’ di Eni altro non è che, sottolinea altresì la società energetica, una sorta di centauro moderno che identifica il rapporto in simbiosi tra l’uomo, in questo caso l’automobilista, e la tecnologia, rappresentata dalla macchina, che rende più potenti e più efficienti i mezzi di locomozione.

 

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Pietro Di Lorenzo