C’era una volta Warren Buffett…

C'era una volta Warren Buffett…

C’era una volta Warren Buffett…

Perché non abbiamo ancora sentito parlare di nessun investimento portato avanti da Warren Buffett, come è invece accaduto nell’autunno del 2008?

Gli investitori sembrano essere sempre alla ricerca di un segno, di una parola da un oracolo, soprattutto in un momento come questo. L’intensità delle montagne russe che stiamo osservando è infatti sconcertante.

C’era una volta Warren Buffett…

Nel 2008 l’oracolo 89enne di Omaha si era preso la responsabilità di farci sapere che tutto sarebbe andato bene, che non dovevamo avere paura delle folli vicissitudini del mercato azionario. Tutto ciò che dovevamo fare era concentrarci sul quadro più ampio. Si fece avanti per calmare i nervi sfilacciati degli investitori  e per ricordare loro di non temere: “Sii spaventato quando gli altri sono avidi, e sii avido quando gli altri sono spaventati”.

Ad oggi, però, il leggendario investitore resta sorprendentemente silenzioso.

All’inizio di questo mese, Buffett ha deciso di alleggerire la sua partecipazione in Delta Air Lines e Southwest Airlines, raccogliendo un totale di circa $ 390 milioni. (Le vendite sono arrivate dopo che ha detto a Yahoo Finance, in un’intervista del 13 marzo, “Non venderò titoli di compagnie aeree”.) Ha anche venduto quasi $ 31 milioni della sua partecipazione in Bank of New York Mellon. Berkshire Hathaway (BRK) sta inoltre raccogliendo circa 1,82 miliardi di dollari sui mercati del debito giapponese a tassi di interesse molto bassi.

A parte questo, però, nessuna parola di ottimismo. Nessun investimento di alto profilo in aziende in difficoltà che potrebbero sicuramente usare la sua approvazione in questo momento difficile.

Potremmo dunque immaginare che molte delle offerte fatte da Buffett durante la crisi del 2008 non siano state fatte per opportunità, ma per necessità e che, considerando la maggiore flessibilità finanziaria che BRK ha oggi rispetto ad allora, Buffett stia zitto perché non deve investire per necessità.

 

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Pietro Di Lorenzo