Short Selling: che cos’è e come si fa, una guida

Short Selling: che cos’è e come si fa

Short Selling: che cos’è e come si fa

In una fase di mercato ribassista come quella attuale è indispensabile sapere lucrare anche con i prezzi che scendono
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Short Selling: che cos’è e come si fa

Non è facile per un piccolo investitore comune capire i flussi di acquisto e di vendita delle masse.

Esistono degli strumenti utili a questo scopo, per esempio quelli che consentono di monitorare quanti investitori stanno vendono allo scoperto determinati titoli o la percentuale di investitori privati che hanno in portafoglio una particolare azione e, su alcuni CFD, è possibile capire se gli investitori stanno scommettendo più sul rialzo o sul ribasso di un determinato sottostante.

Short Selling: che cos’è?

Vendere allo scoperto (in inglese short selling) è un’operazione che consente di vendere strumenti finanziari non posseduti, con l’impegno, però, di riacquistarli successivamente. Si tratta di una procedura che stenta a essere recepita dal risparmiatore alle prime armi, visto che va contro la percezione della realtà quotidiana.

“Come faccio a vendere ciò che non posseggo?”

È la classica domanda di chi sente parlare per la prima volta di short selling!
In realtà, sui mercati è un’operazione piuttosto usuale. Si vende allo scoperto quando si ritiene che il prezzo al quale si andrà a riacquistare lo strumento finanziario avrà un valore più basso rispetto al prezzo della vendita.

Short Selling: come si fa?

Strutturare una strategia “contrarian” in maniera scientifica e rigorosa può risultare difficile. Conviene, quindi, prendere in considerazione la seconda opzione: “clonare” il comportamento delle cosiddette “Mani Forti”, quegli operatori (grandi broker, investitori istituzionali e altri) capaci di “muovere” il mercato.

Come si fa a sapere che cosa sta comprando e vendendo una grossa istituzione finanziaria?

A seguito della turbolenta crisi finanziaria si è instaurato l’obbligo di comunicare alle autorità nazionali competenti le posizioni nette corte (short selling) individuali. Quando un investitore decide di scommettere pesantemente sul ribasso di una determinata azione, è obbligato a segnalare alla CONSOB se le PNC (Posizioni Nette Corte) sono di entità pari o superiore allo 0,5% del capitale sociale della società emittente.

Il nostro obiettivo deve essere quello di rielaborare queste informazioni pubbliche, in modo da ottenere precise indicazioni operative. In particolare, ci interessa capire il comportamento delle Mani Forti, per imitarne l’operato.

Short Selling: che cos’è e come si fa

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Pietro Di Lorenzo